mercoledì, Novembre 20, 2024
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Al “Centro d’arte Raffaello”, i nuotatori e gli acrobati del pittore Nicholas Stedman e dello scultore Alessandro Costagliola protagonisti della bi-personale “Le grand bleu”

“Le grand bleu” è il titolo della mostra con la quale il “Centro d’arte Raffaello” riaprirà  i battenti dopo la pausa estiva.

La bi- personale, che sarà inaugurata sabato 24 settembre alle 19:30 negli spazi di via Notarbartolo 9/e a Palermo, mette a confronto gli artisti Nicholas Stedman e  Alessandro Costagliola.

Al “Centro d’arte Raffaello”, di cui è direttore artistico Sabrina Di Gesaro, saranno  protagoniste le opere del pittore inglese e dello scultore siciliano , entrambi molto amati, che raffigurano corpi statuari, ben definiti nella struttura muscolare, tonici e potenti.

Ma, al contempo, capaci di equilibrio e leggerezza, quasi in grado di volare nel profondo blu del mare.

Tuffatori, acrobati e danzatori volteggiano liberi, scevri da qualsiasi peso corporeo, nell’elemento acquatico o aereo a cui sentono di appartenere come delfini o volatili, dotati di un potere che sovrasta la condizione umana.

Nelle opere di entrambi gli artisti, i soggetti rappresentati sembrano proiettati ad una dimensione in cui la forza e la potenza dei corpi si coniuga a una lievità che vince i limiti spazio-temporali, riconducendo ad una dimensione indefinita di libertà assoluta in cui rintracciare una piena felicità.

La mostra, a cura del critico Giuseppe Carli, trae ispirazione, già a partire dal titolo, dal film omonimo di Luc Besson, “Le grand bleu”, del 1988.

“Il film – spiega Sabrina Di Gesaro – narra il dualismo di due apneisti di fama mondiale, Jacques Mayol ed Enzo Maiorca: primatisti nella scena sportiva contemporanea, si sfidano a colpi di record, vincendo i propri limiti con la pura forza della volontà e della passione”.

Una gara tra uomini- delfini che raggiungono risultati sorprendenti, scolpiti nella storia, che rimane memorabile ancora oggi.

“Simboli di resistenza – prosegue la dottoressa Sabrina Di Gesaro – coraggio e ambizione, i nuotatori di Nicholas Stedman sono figure sempre attuali, emblemi di valori eterni che animano il pensiero e la volontà dell’uomo in un inarrestabile processo evolutivo che spinge l’orizzonte sempre più avanti”.

Grande viaggiatore, l’artista di fama internazionale originario di Portsmouth dove è nato nel 1953, sarà presente al vernissage, insieme al giovane scultore palermitano, classe 1984, che riscuote grandi apprezzamenti in tutto il territorio nazionale.

“Alessandro Costagliola – osserva il direttore artistico – plasma, attraverso la terracotta, corpi nudi, giovani, vigorosi, liberi da qualsiasi forma di gravità, che si librano nell’aria verso un oltre da raggiungere: un percorso affascinante, intenso, capace di condurre lo spettatore per mano verso un viaggio libero tra il sogno ed il ricordo”.

La mostra è un ritratto allo specchio fra i due artisti, all’insegna di una corrispondenza dialogica che pare giungere a una trasposizione dei loro personaggi: da un’interpretazione pittorica a una scultorea e viceversa, in un rimando speculare che ne rivela l’intesa e l’affinità artistica.

Un’esperienza immersiva nel profondo blu cattura lo spettatore verso una contemplazione che si fa rapimento sensoriale.

“Il tema della mostra , il mondo dell’atletica – commenta il critico e curatore Giuseppe Carli – esercita il quid stesso della genesi di un linguaggio artistico e culturale, intrapreso dai due artisti”.

“Insieme – prosegue – rappresentano un vero e proprio passaggio di testimone tra generazioni, in un dialogo vivido d’origine causale”.

“I loro uomini, un po’ atleti e un po’ tuffatori – osserva Giuseppe Carli – diventano una lente per indagare la beltà artistica, caratterizzata da figure umane instabili, che scaturisce dall’attenta osservazione”.

Il concept progettuale della mostra di arte contemporanea si basa sull’energia che si instaura tra i due instancabili creatori, diversi per età ed esperienze compiute.

Un confronto artistico all’insegna della libertà di dialogo, quello instauratosi tra Nicholas Stedman e Alessandro Costagliola, che ha condotto a un esito ricco di contaminazioni.

“Dopo un periodo di allontanamento forzato – sottolinea Giuseppe Carli – l’esposizione assume un ulteriore significato di riavvicinamento alla vita, alla collaborazione, al raffronto tra esperienze, poetiche e filosofie alla base di ogni carriera”.

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