Sindaco Castiglione: «Ringrazio il Centro Studi Usi Costumi e Tradizioni Medievali per l’elevato spessore artistico-culturale dell’evento e per la sensibilità verso un tema purtroppo attuale»
Drammatica e raffinata performance, ieri sera, nella borgata marinara di Torretta Granitola, dove è stata portata in scena “La Redemptione dei Captivi”, rievocazione storica del salvataggio dei fuggiaschi cristiani nel litorale di Capo Granitola tratta da un testo del prof. Francesco Saverio Calcara con la direzione artistica di Anna Gelsomino.
Tra lo stupore e l’ammirazione del pubblico presente, Torretta Granitola è stata scenario naturale per una messa in scena en plein air, che dal mare si è spostata al borgo, le cui vie sono state accarezzate dai sontuosi strascichi delle dame accompagnate da fieri cavalieri cinquecentesci, mentre dal mare arrivava un manipolo di naufraghi che hanno emozionato i presenti con la rappresentazione della loro drammatica condizione, purtroppo ancora di tremenda attualità.
La rievocazione storica, che dunque ha portato in scena episodi effettivamente accaduti nel XVI secolo lungo il litorale selinuntino, quando i prigionieri schiavi dei turchi fuggiti dal nord Africa approdavano nelle nostre coste poste sotto la custodia delle torri di avvistamento, è stata promossa dal Centro Studi Usi Costumi e Tradizioni Medievali “Gennaro Bottone” di Castelvetrano con il patrocinio gratuito dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Castiglione.
«Ieri sera – dichiarano il sindaco Castiglione e l’assessore allo Spettacolo Antonella Moceri – Torretta Granitola ha fatto da scenario naturale a una bellissima e toccante performance storica, che ha aperto l’estate campobellese in modo elegante, suggestivo e all’insegna della condivisione, come certamente la maggior parte dei nostri concittadini desidera. Ringraziamo, dunque, tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita dell’evento e, in modo particolare, Nino Centonze e il Centro Studi Usi Costumi e Tradizioni Medievali di Castelvetrano per l’elevato spessore artistico-culturale dell’evento e per la sensibilità dimostrata verso un tema che purtroppo ancora oggi è di triste attualità».