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Un gemellaggio tra Urbino e Comiso: artisti delle due comuni espongono nella Galleria Civica Albani della città ducale

Le due città d’arte unite da tradizioni comuni e da eccellenti artisti che hanno operato sia in Sicilia che nelle Marche. Il primo gemellaggio a Comiso, nel dicembre 2019; dopo la pandemia, il suggello ad un connubio culturale nell’anno in cui si celebrano i seicento anni della nascita di Federico da Montefeltro, duca di Urbino.

Un gemellaggio tra Urbino e Comiso, città culle d’arte e di cultura. La ricca tradizione delle Marche e della Sicilia insieme, in un magico compendio.

Dal 5 all’11 luglio, la città di Urbino ospiterà la mostra collettiva “Da Comiso a Urbino: dialogo tra artisti”, organizzata dalle associazioni “L’Arte in Arte” di Urbino e dall’associazione “Arteinsieme” di Comiso dal titolo  Artisti delle due città esporranno presso la Galleria Civica Albani (via Mazzini, 7). Il vernissage è stato fissato per le 18,15 di martedì 5 luglio.

L’inaugurazione della mostra sarà preceduta da una cerimonia di gemellaggio tra le due città, che si terrà presso la Sala Castellani (Collegio Raffaello), alle 17,30. A suggellare il gemellaggio saranno la presidente di “L’Arte in Arte”, Susanna Galeotti e il presidente di Arteinsieme, Marcello Nativo, alla presenza del sindaco di Urbino, Maurizio Gambini e del presidente dell’associazione Vivere con l’Arte Agnese Vastano. Il gemellaggio si inserisce nell’abito delle celebrazioni per i seicento anni dalla nascita di Federico da Montefeltro, duca di Urbino.

Ad esporre, nella prestigiosa Galleria Albani saranno gli artisti urbinati Susanna Galeotti, Oliviero Gessaroli, Laura Scopa, Fulvio Paci, Alessio Spalluto, Giancarlo Lepore e gli ospiti comisani Silvana Amarù, Giovanni Aquila, Nino Arcidiacono, Rosetta Giombarresi, Giuseppe Marino, Stella Meli, Marcello Nativo, Enzo Napolitano, Beatrice Nicosia, Sara Occhipinti, Saverio Ricordo, Nuccia Sileci, Giovanni Vapore, Pina Zago. A curare l’allestimento sono stati Susanna Galeotti, Oliviero Gessaroli e Marialuisa Occhione, responsabile delle attività culturali di ArteInsieme.

Durante la cerimonia di gemellaggio alcuni artisti di Arteinsieme (Giovanni Aquila, Silvana Amarù, Beatrice Nicosia, Sara Occhipinti, Saverio Ricordo) doneranno delle opere alla città di Urbino.

Il gemellaggio tra le due città d’arte suggella un percorso iniziato quasi tre anni fa, nel dicembre 2019. In quell’occasione, sei artisti urbinati, con la presidente Susanna Galeotti e il vice, Oliviero Gessaroli, portarono le loro opere a Comiso. L’8 dicembre 2019, nell’aula consiliare del comune, venne sottoscritto il gemellaggio. La pandemia, da lì a qualche mese, bloccò la seconda parte del progetto culturale. Ora, dopo una lunga attesa, questo importante momento di scambio tra due importanti scuole artistiche italiane potrà essere attuato.

«Dopo la lunga pausa suggelliamo l’atto di gemellaggio culturale tra le associazioni di Comiso e Urbino solo in questo anno 2022  – afferma la presidente di “L’Arte in Arte”, Susanna Galeotti – Tornano a incontrarsi gli artisti comisani e urbinati nella mostra collettiva dove ogni opera narra quella intima e soggettiva trasfigurazione dell’ambiente in cui ha preso forma, in una realtà poetica e immaginifica».

Urbino e Comiso sono unite da un filo d’oro che parte da lontano. Alcuni eccellenti artisti di Comiso si sono formati nella scuola di Urbino e hanno operato lì per brevi o lunghi periodi: il pittore Salvatore Fiume, il ceramista Nino Caruso, l’incisore Nunzio Gulino. Un dato sottolineato anche dal presidente di Arteinsieme, Marcello Nativo. «Abbiamo culture e tradizioni diverse ma assemblate da messaggi d’arte che rafforzano i legami tra le due città in quel passato non
dimenticato, quando artisti del calibro di Nino Caruso, Salvatore Fiume, Nunzio Gulino,
ne gettarono le basi. Ci impegneremo ad alimentare ancora, con rinnovato entusiasmo, questo scambio culturale, oggi più vivo che mai».

«Oggi possiamo riallacciare un discorso che era stato solo temporaneamente sospeso – ha aggiunto il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini – La vitalità del linguaggio universale dell’arte è indubbiamente inarrestabile. I legami che crea possono essere costretti a rimanere forzatamente sotto traccia. Ma non appena le condizioni lo consentono, rinascono più forti di prima. Il fatto che la collaborazione fra le associazioni di Urbino e Comiso sia stata mantenuta fertile ci fa un grande piacere».

«Dopo la crisi pandemica- aggiunge la sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari – l’uomo ha bisogno più che mai di Bellezza e di condivisione. Dopo gli anni di isolamento forzato, tocca all’Arte – così come sempre nella Storia e tra le macerie di un“dopoguerra” – l’arduo e sempre avvincente compito di “rifare l’uomo”, di rammentare ad un’umanità lacerata le ragioni del cuore, le ragioni della passione, quelle dello spirito, che sono poi le “ragioni” dell’Arte».

La collettiva è stata patrocinata dai comuni di Urbino e Comiso, dal Legato Albani, dalla Galleria Civica Albani, dall’Università di Urbino Carlo Bo, ERDIS MARCHE, dall’Accademia Raffaello, dalla rivista Vivarte, dall’A.I.I.A (Accademia Internazionale di Incisione Artistica) e da Vapore Arte.

La mostra resterà aperta tutti i giorni, fino all’11 luglio, dalle ore 16,30 alle ore 19,30.

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