Ecco la notizia che tour operator, turisti, golosi ed appassionati di enogastronomia attendevano da tempo.
Quest’anno la Sagra del pistacchio si farà. Dopo i 2 anni di stop imposti dalla pandemia la Città di Bronte riaprirà le porte ai tanti appassionati che all’oro verde non rinuncerebbero mai.
Già in Comune fervono le riunioni per prepararsi all’evento che, come da tradizione, si svolgerà nei 2 fine settimana a cavallo fra settembre ed ottobre. “Abbiamo deciso – afferma il sindaco Pino Firrarello – di inaugurarla venerdì 23 settembre per chiudere la festa domenica 2 ottobre.
Se nel 2020 non abbiamo neanche pensato ad organizzare la Sagra a causa della pandemia, devo dire che lo scorso anno un pensierino lo avevamo fatto. Poi però, come giusto che fosse, visto l’andamento dei contagi e gli effetti del virus, abbiamo saggiamente deciso di evitare il bagno di folla che ogni anno il pistacchio verde di Bronte dop attira. Quest’anno però è diverso. Grazie ai vaccini il virus è diventato meno aggressivo. Io personalmente lo chiamo un caro amico, visto che mi è venuto a trovare 2 volte.
Quindi che Sagra sia. – continua Firrarello – Già più volte con gli Uffici e con il responsabile della I Area del Comune Patrizia Orefice ci siamo incontrati più volte per definire dettagli e procedure”.
Del resto ormai la voglia della gente di riappropriarsi della propria vita dopo la pandemia è tanta e per il turista recarsi a Bronte è un po una tappa forzata. Lo è perché venendo a Bronte si incontra una cucina particolare, tante tradizioni, boschi e panorami mozzafiato ed il fascino della storia di un popolo che affonda le sue radici nel passato.
Tutti aspetti che il sindaco Firrarello attraverso la Sagra intende valorizzare.
“Intendiamo – infatti afferma – offrire ai visitatori che verranno a trovarci per la Sagra tutto quello che di buono abbiamo. Bronte essendo situato fra i parchi dell’Etna, dei Nebrodi e dell’Alcantara contribuisce in maniera massiccia alla salvaguardia di un ambiente bellissimo da vedere. In questi mesi abbiamo puntato alla valorizzazione dell’Etna ed in particolare di Monte Ruvolo. Ma tanti sono i monumenti che vale la pena di visitare. Il Castello Nelson ed il Real Collegio Capizzi con la pinacoteca Nunzio Sciavarrello e la biblioteca borbonica sono fra questi, senza dimenticare che venire a Bronte vuol dire tuffarsi nella storia del risorgimento italiano con i fatti del 1860.
Ovviamente – aggiunge Firrarello – non mancherà l’occasione per assaggiare la bontà della sua cucina al “Verde pistacchio di Bronte” e di tutti i suoi prodotti tipici. Insomma – conclude – segniamo l’appuntamento nel calendario: torna la Sagra del pistacchio di Bronte”.