martedì, Novembre 26, 2024
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Trovati 27 telefonini nel carcere di Siracusa, Di Giacomo (S.PP.): “Importante lavoro investigativo della Polizia Penitenziaria”

La Polizia Penitenziaria della C.C. di Siracusa ha messo a segno un altro importante risultato contro il dilagante fenomeno dell’introduzione di telefoni cellulari all’interno degli Istituti Penitenziari: ben 27 i telefoni cellulari rinvenuti e sequestrati.

A darne notizia è una nota del S.PP. – Sindacato Polizia Penitenziaria – a firma del segretario generale Aldo Di Giacomo.
Nonostante l’innovazione tecnologica in particolare riferita ai sempre più piccoli apparecchi telefonici che favorisce questo fenomeno allarmante che permette a detenuti il possesso di telefoni cellulari, consentendo loro, dalla cella, di continuare a gestire gli affari illeciti,
un’intensa attività info-investigativa messa in campo dall’ufficio di P.G. ha permesso questo brillante risultato. La Casa Circondariale di Siracusa – evidenzia l’S.PP. – è in grave sofferenza di risorse umane, ma nonostante ciò il personale di Polizia Penitenziaria riesce sempre con
grande sacrificio e senso dello Stato a sopperire alla mancanza d’inerzia da parte del DAP circa l’ausilio di strumentazione tecnologica per contrastare questo preoccupante fenomeno. I casi di ordini e minacce estorsive, via telefono, si susseguono da tempo e interessano oltre Siracusa numerosi istituti penitenziari specie quelli con detenuti a regime 41 bis.

Ricordiamo inoltre che solo qualche giorno fa nel carcere di Siracusa è avvenuto l’ennesima aggressione ad un agente.
Auspichiamo interventi risolutivi su più fronti e in particolare – dice Di Giacomo – per continuare a garantire la legalità negli Istituti Penitenziari le condizioni lavorative degni di servitori dello Stato.

Non si sottovaluti che – afferma il segretario del Sindacato Penitenziari – l’effetto devastante di tutto questo è lo scoraggiamento per le vittime delle mafie a denunciare e collaborare con i magistrati mentre la lotta alla criminalità rischia una brutta battuta d’arresto.

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