Il gruppo “Lavoratori fragili & inidonei ” è nato con lo scopo di condividere più informazioni possibili, in questo periodo di pandemia, tra lavoratori cosiddetti fragili (persone con grave disabilità, immunodepressione, patologie oncologiche, in terapia salvavita, con trapianto d’organo, persone con malattie croniche gravi etc. etc.), impossibilitati ad eseguire lavoro agile per mansione.
Il 23 Maggio è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge di conversione del “Decreto Riaperture”, che ha penalizzato i lavoratori fragili art. 26, comma 2, del DL “Cura Italia”, facendo “spazio” alla cosiddetta “lista dei superfragili”, ossia al decreto interministeriale 4 febbraio 2022 in cui è annoverato il nuovo concetto di fragilità voluto dal legislatore. Peccato che tale lista di patologie e condizioni che configurano i lavoratori “superfragili” sia a dir poco restrittiva e vergognosa, in quanto non stadia le patologie menzionate secondo la gravità, quindi tutela anche patologie lievi, ed al contempo ha tagliato fuori dal perimetro delle tutele molte altre patologie gravi non menzionate che, in caso di contagio da SARS-CoV-2, sono ad elevatissimo rischio di evoluzione verso complicanze molto serie.
Per rendere meglio l’idea, con l’entrata in vigore di tale legge vengono inspiegabilmente catapultati al lavoro in presenza persino i lavoratori fragili con legge 104 in gravità (art. 3, comma 3) ed i lavoratori oncologici dopo soli sei mesi dal termine della chemioterapia, qualora impossibilitati al lavoro agile per mansione.
L’art. 26 comma 2 “Cura Italia”, non più ripristinato, tutelava i lavoratori dipendenti pubblici e privati oncologici, immunodepressi, in terapia salvavita o con legge 104 art. 3 comma 3.
Con la pubblicazione della Gazzetta Ufficiale del 23 Maggio 2022, secondo l’articolo 10 (comma 1-bis), la tutela del periodo di assenza equiparata a ricovero non conteggiata nel comporto (comma 2 art. 26 DL 18/2020) è stata “ristretta” alla platea dei lavoratori ricompresi esclusivamente nella lista interministeriale.
Con il “liberi tutti” generale disposto dal Governo, ci saremmo aspettati tutele potenziate per noi, invece ci ritroviamo ancora oggi costretti a restare soli, perché nella maggior parte dei casi i lavoratori fragili non protetti dal Governo ed impossibilitati ad eseguire smart working per mansione si ritrovano innanzi al medico competente aziendale, che li dichiara inidonei alla mansione e costretti a malattia “forzata” che rientra nel comporto.
Se il Governo non dovesse porvi quanto prima rimedio, questi lavoratori a breve si ritroveranno non solo con il peso della malattia, ma anche gravati dal peso del licenziamento.
Sarebbe stata cosa giusta prorogare l’art. 26 comma 2 ed estendere queste tutele anche ai lavoratori inidonei.
Invitiamo i Ministri Orlando, Brunetta e Speranza a rivedere questa lista con urgenza, prima che i lavoratori fragili vengano licenziati.
La mancata tutela “condanna” questi lavoratori ad una situazione di gravi ripercussioni lavorative, economiche e di salute.
Siamo davvero stanchi di essere “dimenticati” ed è per questo che a breve i lavoratori caregiver di figli con disabilità grave ed i lavoratori fragili inizieranno un cammino sindacale volto a rimuovere queste barriere architettoniche mentali. Le disabilità, purtroppo, non hanno ancora quel rispetto e considerazione che meritano.