I cittadini residenti alle Egadi e i soggetti che operano nell’arcipelago, come ad esempio i titolari di pubblici esercizi ed i nuovi gestori di servizi di ristorazione, potranno attivare nuove prese dandone comunicazione al Comune, allegando, a corredo, una dichiarazione attestante che le operazioni di collegamento sono state fatte nel rispetto delle norme, utilizzando dispositivi di misurazione tarati. Sarà inoltre istituito un apposito elenco dove annotare i dati anagrafici del nuovo utilizzatore o del subentro e, in entrambi i casi, i soggetti interessati saranno tenuti al pagamento dei canoni idrici maturati, che saranno fatturati dopo la regolarizzazione contabile e amministrativa del nuovo utente.
«Voglio ricordare ai cittadini delle isole Egadi che l’EAS provvedeva alla costruzione, alla gestione ed alla manutenzione della rete acquedottistica delle Isole Egadi – ha dichiarato il sindaco Forgione – È compito della Regione Siciliana, nelle sue varie articolazioni, farsi carico del problema della gestione del servizio idrico nei comuni in cui operava l’EAS, ma la Regione ha omesso di legiferare in merito e nessun Ente ha garantito il servizio idrico ai comuni siciliani a danno dei cittadini. In questo contesto, determinato esclusivamente dal mancato intervento della Regione Siciliana, i cittadini delle Egadi hanno subito la violazione del diritto fondamentale dell’accesso all’acqua, con importanti ricadute anche economiche, posto che nel periodo estivo la popolazione subisce un incremento a causa della presenza di turisti e stagionali. L’acqua è un bene primario irrinunciabile per ogni essere umano e, pertanto, in mancanza di iniziative da parte delle amministrazioni preposte per evitare problemi igienico-sanitari, ho sentito la responsabilità di intervenire, in via eccezionale e provvisoria, per consentire l’allaccio di nuove utenze con specifiche modalità in rapporto ai principi di ragionevolezza ed equità».