lunedì, Novembre 18, 2024
HomeEconomiaLavoroIsolfin, indotto Fincantieri, proclamate dai sindacati tre giornate di sciopero

Isolfin, indotto Fincantieri, proclamate dai sindacati tre giornate di sciopero

Prosegue da un mese la protesta alla Isolfin, azienda dell’indotto Fincantieri, che si occupa di verniciatura, lavaggio e carenaggio navi.

I 48 lavoratori dal 9 aprile effettuano lo sciopero dello straordinario per la situazione di incertezza occupazionale che si è creata per l’annunciata cessione del ramo d’azienda del comparto tecnico del navale a un’altra società di minori dimensioni, la Gap coating srl.

L’unica novità al momento è che la cessione è stata rinviata al 1° giugno. Ma i sindacati, che non hanno ricevuto adeguate rassicurazioni negli incontri finora svolti con l’azienda, e aspettano la nuova convocazione promessa, hanno deciso intanto di intensificare le azioni di lotta con tre giornate di sciopero. Anche perché, nel frattempo, sono scaduti i contratti a tempo determinato. della durata di un anno, di 3 lavoratori della ex cooperativa Picchettini che erano stati assunti da Isolfin. E il rapporto di lavoro non è stato rinnovato: i 3 lavoratori da domani saranno di nuovo disoccupati.
Per domani Fiom, Fim e Uilm hanno indetto le prime 4 ore di sciopero alla fine di ogni turno. Venerdì altre 4 ore di sciopero a fine turno e lunedì 8 ore di sciopero con presidio sotto la Prefettura.

“Chiederemo al prefetto di riaprire il tavolo prefettizio sia con la stazione appaltante Fincantieri che con Isolfin – dichiarano il segretario generale Fiom Cgil Palermo Francesco Foti, e le Rsu Pietro Ficarotta, Antonio Busalacchi e Antonio Pirrotta – Con la Isolfin, che ha ereditato le commesse delle ex cooperative storiche e ha riassorbito più del 90 per cento dei lavoratori Picchettini Spavesana, si era intrapreso un percorso che non ha dato ancora i risultati sperati. Sono passati 18 mesi e ancora ci sono 7 lavoratori rimasti fuori dal percorso di riassorbimento. E adesso si aggiungono questi altri tre lavoratori, per i quali chiediamo la riassunzione immediata a tempo indeterminato, dal momento che ci sono le commesse e c’è lavoro a sufficienza. Una richiesta che abbiamo già avanzato lunedì pomeriggio in call conference con l’azienda”. “Alla Prefettura – aggiungono Foti, Fecarotta, Busalacchi e Pirrotta – chiediamo la riapertura del tavolo per discutere anche della cessione del ramo d’azienda. Se non avremo garanzie sulle aziende subentranti, non condivideremo il percorso”.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

- Advertisment -

ULTIME NEWS