Se qualcuno rivolgesse a me la domanda se mi ritenessi soddisfatto del trattamento che riserva la politica alla città di Marsala, risponderei con un laconico “No”. È noto a tutti e a chiare lettere che per una città la priorità ancor prima di cultura, spettacolo, sport e il terziario (a questo proposito il turismo risulta indispensabile per il benessere economico di una città e di cui se ne parla troppo poco, ndc), la precedenza è data giustamente ad argomenti ben più importanti come viabilità, trasporti, sicurezza, rifiuti, periferie, lavori pubblici, ambiente, sostenibilità, pulizia spiagge, manutenzione del verde pubblico, i servizi cimiteriali, la cura per i beni culturali e per gli spazi adibiti alla archeologia, illuminazione pubblica ecc… Ma se finanche l’ordinario si riesce a fare male da tempo a Marsala, figuriamoci dello straordinario, quello che per una amministrazione sono ritenute delle “non priorità” quasi come a voler dire “se c’è tempo prima della scadenza dei cinque anni del mandato si realizza pure quello, altrimenti la città come ha aspettato in precedenza aspetta anche ora”.
A Marsala si riesce da anni nell’impresa di fare male le une e le altre cose. E i numeri che Capo Boeo come presenze turistiche nella sua assolutezza ha registrato, ad onore del vero del tutto straordinari e ineguagliabili, nelle ultime due estati non devono accontentare. Ma devono essere letti come un “contentino” per una città che può e deve cercare con insistenza sviluppo. Bisogna che ci si assicuri che venga dato e portato rispetto per Marsala, soprattutto da parte dei potentati e di coloro che occupano un ruolo nelle istituzioni. Marsala, sono del parere, che deve lavorare ancora più duramente per attrarre turisti che si recano sì in Sicilia ma soggiornanti magari nella parte orientale dell’Isola.
È per me, da marsalese, un tormento accettare la dura realtà e quella retorica che vuole che Marsala, (città con un territorio vasto composto da 102-103 contrade e con un corposo numero di abitanti in relazione a quanto ne riesce a raggranellare Trapani), abbia una presenza inferiore, sorprendentemente, in termini numerici di dispiegamento sul territorio delle volanti di P.S., C.C. e G.d.F., ovvero forze dell’ordine che rappresentano lo Stato, rispetto allo stesso capoluogo di provincia. Se è troppo facile attaccare e lanciare anatemi per temi meno rilevanti come turismo e sport, invece questo che è un tema “scottante”, delicato e ben più enorme come quello della sicurezza, gli amministratori locali ne dovranno rispondere all’intera cittadinanza.
E per questioni come la sicurezza che vanno impugnate velocemente e prese di petto (in quanto la città non può permettersi di posporre a date più lontane possibili o di rinvii o ancora del troppo abusato vocabolo “poi si vede”), coloro i quali che sono alla guida della città e i rappresentanti marsalesi che siedono all’Assemblea Regionale Siciliana a Palazzo d’Orleans se dovessero mancare di solerzia e di poco impegno per la risoluzione dei problemi che si porta in dote la città, dovranno allora essere inchiodati alle loro responsabilità.
Emanuele