‘Da agenda 2030 alla Legge siciliana 21/2021 sull’Agrogeologia’
Interessante confronto e giornata di studio ieri ad Alcamo presso il Centro Congressi Marconi, dove si è dibattuto sulla legge 21/2021 sull’Agroecologia. Presenti la deputata Palmeri- Verdi-Europa Verde- , proponente della legge votata all’unanimità lo scorso luglio in ARS, il Presidente provinciale dell’Ordine dei dottori Agronomi e Forestali di Trapani, Pietro Clemente, il Presidente della Federazione regionale Pietro Lo Nigro, rappresentanti scientifici regionali del CREA, Guido Bissanti, agronomo, e Antonino Lo Bello, del Comitato ‘Fa la Cosa Giusta!’, in rappresentanza dei numerosi soggetti che hanno partecipato alla stesura della legge e del Coordinamento ‘Agroecologia Sicilia 2030’, presenti in sala ed in collegamento on line numerosi agronomi.
Queste le dichiarazioni di Valentina Palmeri: “Si è evidenziato che l’Agroecologia è un nuovo metodo di gestione del sistema aziendale agricolo che consente ad una azienda di ridurre notevolmente la necessità di apporto esterno di energia e di sostanze chimiche di sintesi, con conseguente riduzione dei costi, attraverso una serie di azioni e pratiche agricole che mantengono l’integrità del suolo, la sua produttività nel tempo, la tutela della biodiversità, la salubrità dei cibi, la valorizzazione dei prodotti siciliani.
La legge siciliana è la prima in assoluto in tale campo in Italia, e questo non è un caso, dal momento che la Sicilia è la Regione a maggiore rischio di desertificazione d’Europa, con più del 70% dei suoli a rischio o già compromessi, si tratta per lo più di suoli agricoli che necessitano di un azioni urgenti per recuperare la loro capacità produttiva.
Da mesi ormai si sta lavorando alla stesura dei decreti attuativi per definire l’attuazione operativa della norma, che prevede anche premialità aggiuntive attraverso il PSR per chi si converte verso questo modello agricolo. Nei decreti anche i dettagli per dare seguito alla previsione della legge sulla collocazione degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili per l’autoproduzione energetica aziendale. A questo proposito, fa piacere constatare che lo stesso governo nazionale ha ritenuto, come da noi sempre sostenuto, di voler finanziare l’agro-fotovoltaico sulle strutture, sui tetti e sulle tettoie agricole già esistenti”.