“Nessuna alleanza tra la DC Nuova, che io rappresento, e l’UDC di Decio Terrana”. Lo afferma il commissario regionale della DC Nuova, Salvatore Cuffaro, smentendo quanto detto in un’intervista televisiva da Decio Terrana e Pino Pellegrino. “Mi fa specie vedere che la prima immagine dell’intervista sia una foto di un evento proprio della Democrazia Cristiana Nuova, che dicono essere una bandiera senza vento, ma che ha prodotto grandi risultati alle scorse elezioni. Smentisco con veemenza – prosegue – che ci sia “commistio” tra la DC e l’UDC. I simboli sono importanti ma non essenziali: quando l’esercizio di utilizzo degli stessi è privo di contenuti si dissolve in una dozzinale operazione di marketing, dalla quale mi dissocio categoricamente”.
“All’intento propagandistico che segue una logica commerciale, come se i valori fossero beni materiali e non patrimonio immateriale, rispondo che la Democrazia Cristiana è innanzitutto di chi l’ha fondata: di Don Sturzo, di Alessi, di De Gasperi, e di tanti altri. Ma noi vogliamo, sopra ogni cosa, che la Democrazia Cristiana Nuova torni ad essere delle persone, ed è Nuova non perché è diversa ma perché è rinnovata nella sua capacità di comunicare e nelle intuizioni, ed è con questo spirito che vogliamo che torni a vivere nel cuore di molti”, continua.
“Vogliamo riportare nella scheda elettorale un’idea dal cuore antico ma innovativa che – aggiunge – possa concretizzarsi con l’unico modo che conosco e cioè mettendo a servizio delle persone e dei cittadini, donne e uomini giovani e capaci, spinti da una forte motivazione, senza permettere a volti riciclati di inquinare questo progetto. Non siamo interessati a “liti in famiglia”, a pettegolezzi sterili o ad autoproclami, siamo concentrati a lavorare per ricostruire il partito in Sicilia con entusiasmo e lealtà. Vogliamo rendere la Democrazia Cristiana un partito plurale e popolare, capace di entusiasmare ma senza mai abbandonare il senso di responsabilità: una DC nuova, libera, aperta e democratica per far tornare i valori della dottrina sociale della chiesa, valori per noi non negoziabili”.
“Lavoriamo ad un progetto credibile che esercita la Democrazia partendo dal partito stesso, cominciando dalla campagna tesseramento per poi passare al congresso regionale in cui saranno gli iscritti a votare la classe dirigente e le cariche del partito regionale, nessuna figura calata dall’alto. Sono i giovani i veri protagonisti di questa mia impresa”.