Il secondo appuntamento della stagione sinfonica 2022 del Teatro Massimo di Palermo, domenica 30 gennaio, vede la prima esecuzione assoluta di “Alma”, ballata sinfonica per clarinetto, fisarmonica e orchestra del compositore Joe Schittino. A seguire Schelomo di Ernest Bloch e la Sinfonia n. 4 di Johannes Brahms. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo e alla fisarmonica Omer Meir Wellber, solisti Jan Vogler al violoncello e Alessio Vicario al clarinetto.
Si apre sulle note di “Alma”, del compositore Joe Schittino, in prima esecuzione assoluta, il secondo appuntamento della Stagione dei concerti del Teatro Massimo di Palermo, domenica 30 gennaio alle 20:30, in Sala Grande. Ballata sinfonica per clarinetto, fisarmonica e orchestra “Alma” è stata commissionata al compositore siciliano Joe Schittino dalla Fondazione Teatro Massimo per il Giorno della Memoria, ed è dedicata ad Alma Rosé la musicista, figlia della sorella di Gustav Mahler, deportata ad Auschwitz. Lì Alma entrò a far parte dell’orchestra femminile che era costretta a suonare anche per ore, accompagnando il passo dei detenuti che andavano e tornavano dal lavoro e lì trovò la morte tra gli stenti.
“Alma è un omaggio a una grande donna e a una grande artista – dice il compositore Joe Schittino – ma è anche una riflessione sul mistero della memoria … Alma e le ragazze della Mädchenorchester von Auschwitz sono state le mie compagne di viaggio, con cui giornalmente ho sognato, dialogato e pianto amaramente mentre componevo… La ballata è innervata dalla concezione che a maggior potenza sonora corrisponde, in proporzione diretta, la dichiarazione di quanto possiamo essere fragili come esseri umani”. Dirige l’Orchestra Omer Meir Wellber, solisti Alessio Vicario, primo clarinetto del Teatro Massimo di Palermo e lo stesso Wellber alla fisarmonica.
La seconda parte del concerto prosegue con Schelomo del compositore svizzero Ernest Bloch, unarapsodia ebraica che fa riferimento ai dubbi e i tormenti di re Salomone e al libro biblico dell’Ecclesiaste, composta tra il 1915 e il 1916 ed eseguita per la prima volta nel 1917 alla Carnegie Hall di New York. Nella voce del violoncello solista di Schelomo si ritrovano le melodie tradizionali e le intonazioni dei cantori della sinagoga mentre l’orchestra, nei momenti in cui è in primo piano, ha spesso un ruolo di opposizione, come ad esprimere le tempeste, reali o metaforiche, che assediano l’uomo, in una contrapposizione tra singolo e collettività. Solista di grandissimo talento è il violoncellista Jan Vogler con il suo Stradivari ‘Ex Castelbarco/Fau’ del 1707.
Chiude il concerto la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98, capolavoro sinfonico di Johannes Brahms, che ebbe fin dal suo nascere un grande successo e che costituisce la posa di un punto fermo nella sua produzione.