«La mancanza di un equilibrio fra costi e ricavi nella filiera lattiero-casearia siciliana sta mettendo in ginocchio le imprese del comparto e non possiamo permettere che decine di allevamenti siciliani chiudano i battenti». Così il presidente della Regione, Nello Musumeci, che ha incontrato al PalaRegione di Catania, accompagnata dal deputato-questore Giorgio Assenza e dal sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì,una delegazione di imprenditori del settore zootecnico dell’area iblea per discutere delle problematiche dovute al costo crescente delle materie prime e delle spese di produzione, a cui non corrisponde un aumento del costo di vendita del latte e dei suoi derivati.
«Ho ascoltato le ragioni degli allevatori ed è chiaro che per scongiurare la crisi strutturale delle aziende, non solo di quelle dell’area iblea, dove si produce oltre il 60 per cento del latte dell’intera regione, è necessario applicare il meccanismo di indicizzazione del costo del latte, che tenga conto dei costi effettivi di produzione, come prevedono le direttive europee e una normativa nazionale mai applicata. Per questa ragione mi occuperò personalmente di portare la vicenda all’attenzione del ministro dell’Agricoltura Patuanelli, a sostegno di un comparto che ha grandi riflessi economici e occupazionali nell’Isola», conclude Musumeci.
Il recente protocollo d’intesa sottoscritto dal Mipaaf per il comparto prevede che gli allevatori possono ottenere fino al 31 marzo 2022 il prezzo di 41 centesimi al litro, con un premio di “emergenza stalle” fino a 3 centesimi al litro, ritenuto insufficiente rispetto ai costi sostenuti che per ora superano i 50 centesimi al litro. Al presidente della Regione è stato consegnato un documento sottoscritto e condiviso da circa 150 allevatori.