E’ da pochi giorni disponibile l’ultimo libro delle poetessa e scrittrice milazzese, Angi ePatti Picciolo, una raccolta di poesie del titolo “Controvento”. Inoltre sono da pochi in giorni andati in stampa altri tre libri di tre straordinarie autrici.Il primo è il romanzo breve “Ho scritto di te”, opera prima della giovanissima scrittice Fabiola Orsini, vincitrice con quest’opera del Premio Letterario “E io scrivo…”Altra opera molto attesa è l’utlima fatica letteraria della giovanissima poetessa e docente scolastica bresciana Erica Gazzoldi, nel mese di novembre sarà disponibile il suo libro “Il peso dell’ombra”.Terza ed ultima nostra produzione, e certamente non per importanza, una raccolta di poesie delle scrittrice e disegnatrice Teresa De Sio, per l’artista milanese, dalle chiare origini campana, è in uscita “Mia Anima”. Vi ricordiamo in oltre che in una data ancora da definirsi nel mese di dicembre Swanbook organizzaerà il “Natale con Swanbook”, un evento che oltre a reappresentare la ripartenza degli eventi in presenza e anche un’occasione per ritrovarsi con i nostri autori, gli amici e tutti coloro che partecipano alle nostre iniziative.
Angie Patti Picciolo nasce in caldo mese di agosto siciliano a metà degli anni ’60 a Milazzo. Ha frequentato l’Accademia delle Arti e dei Mestieri prima di decidere di partire alla volta della Germania, a Berlino dove si diploma in letteratura e lingua tedesca. Berlino diventa il suo mondo per diversi anni, dove insegna lingua italiana per stranieri.
Il suo amore per la scrittura nasce praticamente con lei in quel mese di agosto lontano.
Sono numerosi i concorsi di narrative e poesia che l’hanno vista vincitrice.
Ha iniziato a scrivere in tenerissima età. Si classifica ai primi posti in numerosi concorsi.
I questa sua nuova silloge la poetessa si sofferma su una riflessione, una riflessione che viene anche proposta ai lettori, e lo fa ponendo alcune domande: “Vi siete mai soffermati sulla distanza temporale che intercorre tra un verso e l’altro?”… “Vi siete mai chiesti quanto siano complesse l’elaborazione e la sintesi di concetti vecchi come il mondo?”
Angie lo definisce un conflitto emotivo in tutte le sue fasi, lo paragona ad un respiro lento, un piccolo spazio di vuoto nel tempo che è pausa di riflessione.
Questo breve spazio di tempo, a volte impercettibile come un attimo, rappresenta la relazione tra ogni singola persona e il silenzio, come se fosse una lotta tra la regione e l’istinto.
La natura umana è una strada a volte inconcludente, è una dimensione illusoria sulla quale veglia la coscienza, è l’irragionevole irrequietezza di una sfida e del suo limite da varcare.
Queste e molte altre sono le considerazioni su cui riflette la scrittrice, alle quali cerca di dare immagini, suoni e concretezza nelle pagine di “Controvento”.
Al lettore rimane solo il grande privilegio di leggere verso dopo verso di questo libro, sfogliandone pagina dopo pagina.