Da Ostana, dal Festival Delle Cooperative di Comunità “Convers.Azioni” di ieri e oggi, Confcooperative e Uncem lanciano una richiesta al Governo e al Parlamento in vista della stesura della legge di bilancio. Serve subito un fondo di 50 milioni di euro, gestito da Cassa Depositi e Prestiti, per dare ossigeno finanziario – con finanziamenti a tasso zero – alle imprese esistenti e nuove dei territori montani italiani. Ostana è emblematica da questo punto di vista: aziende agricole e turistiche, artigiane e innovative hanno bisogno di sostegno per la crescita e per nuovi investimenti, per crescere, che le banche tendono a non dare o a dare con troppi vincoli e tassi di interesse, oltre che eccessive garanzie, non a prova di territorio e di dimensione. Una situazione da correggere con l’impegno dello Stato. A partire da MEF e CDP. A sancire la richiesta sono stati, dal paese rivitalizzato della Valle Po, il Presidente di Confcooperative Cuneo Sandro Durando, con il responsabile nazionale della cooperazione di comunità di Confcooperative Massimiliano Monetti e il Direttore di Confcooperative Reggio Emilia Giovanni Teneggi. Per Uncem, al “patto di Ostana” hanno concorso il Presidente nazionale Marco Bussone, il Presidente regionale Roberto Colombero, la Sindaca di Ostana Silvia Rovere e l’ex Sindaco e membro della Giunta nazionale Uncem Giacomo Lombardo. Insieme per un accordo che deve agire sulle Istituzioni centrali. Roma deve guardare ai territori. Importanti gli ultimi provvedimenti previsti nelle leggi di bilancio 2022, varata giovedi dal Governo. È necessario un percorso che consenta a chi c’è di restare e a a chi vuole insediarsi nei territori, di poterlo fare. L’accesso al credito, al denaro per investimenti, è importantissimo. In molti casi più degli interventi economici di supporto. Confcooperative e Uncem stringono il “patto di Ostana”, benedetto dai Marlene Kuntz che oggi terminano la loro residenza a Ostana, per registrare il loro album e guardare in alto a quello che le comunità esprimono con la loro forza e determinazione. Come è stato nelle ultime 48 ore nel paese all’ombra del Monviso, alla presenza di cooperative e imprese di comunità provenienti da tutt’Italia. Un dialogo attorno al futuro che genera speranza e coesione. Non senza un impegno sostanziale delle Istituzioni – in primis CDP, Mef, Governo e Parlamento – per non lasciare indietro imprese e territori delle Alpi e degli Appennini. |