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Forum Acqua e Beni Comuni chiede ai Gruppi parlamentari Ars ritiro legge Acqua Musumeci o bocciatura integrale del testo

Ricordando che la maggioranza assoluta dei cittadini e degli Enti locali siciliani si sono espressi per la gestione Pubblica del Servizio idrico senza finalità lucrative e che la stessa legge regionale vigente esclude la possibilità di fare profitto sull’Acqua Bene Comune, il Forum ritiene che l’obiettivo principale del ddl Musumeci nel volere istituire una Autorità unica regionale sia fare subentrare l’Autorità Idrica Siciliana nei rapporti con Siciliacque spa, rafforzando una posizione dominante e di vantaggio nella gestione delle risorse idriche in Sicilia, dei finanziamenti del PNRR e di quelli della programmazione EU 2021-27.

Grave non rispettare la legge 19/15 vigente che affida al Presidente della Regione l’onere di valutare la sussistenza dei presupposti per l’eventuale recesso della convenzione con Siciliacque spa, previa verifica degli adempimenti contrattuali, a partire dagli investimenti previsti dal contratto quarantennale voluto da Cuffaro nel 2004 fino ad oggi. 

Con questo intervento legislativo si porrebbe definitivamente la Regione in posizione subordinata agli interessi economici e finanziari della multinazionale francese Veolia, proprietaria del 75% di Siciliacque, rispetto al superiore interesse generale della comunità siciliana, con il concreto rischio che possa venir meno il rapporto controllore-controllato che è cardine del buon andamento di una Pubblica Amministrazione.  

Una china pericolosa secondo il Forum, che espone il Governo della Regione, la Commissione ARS ed il Parlamento ad un conflitto d’interesse difficilmente giustificabile; conflitto amplificato dal fatto che la Regione è al contempo legislatore e socio di minoranza di Siciliacque spa. Dopo la sentenza del TAR e quella inappellabile del CGA che hanno dichiarato illegittime le tariffe applicate da Siciliacque dal 2016 ad oggi ed incompetente la Regione a ratificarle, il ddl sembra l’estremo tentativo di mantenere in vita una società che sempre secondo la legge 19/15 dovrebbe cedere reti ed impianti ai gestori d’ambito. 

Al Governo della Regione il Forum chiede di ritirare il ddl 1066 e di attuare in tempi rapidi la legge vigente 19/2015 che la sentenza n. 93/2017 della Corte Costituzionale ha reso perfettamente aderente alla legislazione nazionale ed europea, per non perdere i fondi pubblici necessari a superare il gap infrastrutturale siciliano.

Alle forze politiche nel loro insieme ed alle/agli On.li Deputate/i di bocciare integralmente il testo attualmente all’esame della IV Commissione Ambiente e dichiarare pubblicamente ai cittadini siciliani il proprio orientamento rispetto alla gestione Pubblica o Privatizzata del Bene Comune per eccellenza.

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