mercoledì, Novembre 27, 2024
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Frane, a Montalbano Elicona al via dopo 40 anni i lavori nella frazione Santa Maria

«Un impegno preso con la comunità di Montalbano Elicona e che abbiamo onorato nel giro di poco tempo. È il nostro modo di governare e risultati come questo sono il frutto di un’intensa attività di programmazione. La valorizzazione, la riqualificazione e la messa in sicurezza dei nostri centri urbani sono attività per noi prioritarie». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, alla guida della Struttura contro il dissesto idrogeologico, commentando l’aggiudicazione della gara per il consolidamento della frazione di Santa Maria, nel Comune messinese, che spazza via il legittimo scetticismo di chi, dopo quarant’anni di lungaggini e di promesse, a questo intervento non credeva più. Il primo progetto per stabilizzare questo versante, infatti, l’amministrazione comunale lo affidò nei primi anni Ottanta ma, in assenza di risorse finanziarie adeguate, non se ne fece più nulla, con tutti i disagi e i pericoli per i residenti di quella che è una delle contrade più popolate. Gli Uffici, diretti da Maurizio Croce, intanto, fanno sapere che tutte le procedure sono state espletate e che entro pochi giorni la Unicos srl di Santa Venerina – che ha vinto l’appalto grazie a un ribasso del 29,6 per cento e per un importo di oltre un milione di euro – potrà accendere i motori, avviando quelle misure che restituiranno in pochi mesi la piena fruibilità di questo luogo. L’area in questione, che dista solo tre chilometri dalla cittadella medievale, incoronata come Borgo più bello d’Italia nel 2015 e meta di turisti in tutte le stagioni, presenta una situazione geomorfologica complessa, aggravata da una serie di alluvioni che nel recente passato hanno provocato frane e smottamenti del terreno, con danni alla rete di sottoservizi e lesioni ad abitazioni e infrastrutture. L’opera prevede la realizzazione di un sistema di paratie con una profondità media di venti metri e vari accorgimenti per il drenaggio tra cui la collocazione di una tubazione in polietilene a doppia camera con fessurazioni per la captazione delle acque meteoriche.

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