«Ancora per una volta qualcuno vuol trascinarmi in questa pesantissima ed infinita querelle che è divenuta, almeno per me personalmente, veramente indigesta e per quanta nausea essa già mi provochi non intendo sottrarmi all’ennesima gratuita provocazione, in premessa premendomi sottolineare che al posto della consigliera Garuccio mi sottrarrei a questa sorta di esame del sangue democristiano. Lo ritengo assolutamente velleitario da parte sua. La storia di ognuno di noi è pubblica perché abbiamo scelto e la politica ci ha consentito di essere personaggi pubblici, e non certo da ora. Mi soffermo soltanto su un punto. Difficilmente ho potuto notare nella consigliera Garuccio tratti di moderazione, di reale appartenenza ad un progetto moderato. Le cronache hanno spesso parlato di lei per l’autoreferenzialità, i toni accesi, sopra le righe, in qualche caso anche fuori contesto potendo così disvelare ai più dietro al suo volto grazioso il suo vero modo di essere e di interagire con le istituzioni e, soprattutto, con le persone che pro-tempore le rappresentano. Quanto di più lontano dalla più apprezzata tradizione democratico cristiana, per cui sono e siamo lieti – io e la comunità dei componenti della lista TrapaniTua che, ancora inconsapevoli di tali sovrabbondanti doti, in ambedue le ultime tornate elettorali, purtroppo anche per mia scelta, hanno avuto la ventura di accompagnarsi alla sua persona e tutti così contribuendo alla sua elezione – che nei fatti il seppur breve percorso politico comune si sia fatto presto divergente fino alla attuale separazione che, in cuor mio, spero permanentemente irrimediabile. I fatti, non io, si incaricano di dimostrare come non basti portare un autorevole cognome, per assumerne anche il percorso politico
culturale che lo contraddistingue. Ritengo di non dover aggiungere altro sulla stucchevole provocazione che ho avuto modo di leggere. Arrivo invece al dunque. Le richieste di chiarezza e le verifiche sulle spese di “Europeade” sono legittime e non sarò certo io a metterle in discussione. Che ben venga un surplus di approfondimento. Sarà quanto mai utile per fugare qualsiasi interessato adombramento e dimostrare che l’Amministrazione ha rispettato, come sempre, norme e procedure ed aggiungo anche prerogative. A nessuno intellettualmente onesto può sfuggire che si tratta di spese che erano connesse e legate all’organizzazione di un evento complesso ed entusiasmante che, nostro malgrado, per le circostanze divenute all’improvviso avverse abbiamo dovuto fermare proprio per il senso di responsabilità ed i principi di prudenza che ci appartengono e quindi infine per il bene della città e del bilancio del Comune. A tutti non sfugge invece come ci si trovi di fronte a spese istituzionali e di rappresentanza ed a spese rese necessarie per costruire il progetto “Europeade”. Si tratta, del resto, di atti ufficiali, che indicano, passo dopo passo, il percorso lecito che, con tutto il dovuto conforto di regolarità e legittimità, è stato seguito dall’Amministrazione e dagli altri enti interessati. Per quanto mi riguarda non ho certo alcun timore e sono pronto a confrontarmi sugli atti e su ogni singola spesa di competenza effettuata secondo norma e regola.
Anche per “Europeade” la strategia della trasparenza e del rispetto delle regole non è mai venuta meno nelle scelte di noi tutti. Si sappia dunque che da amministratori responsabili e consapevoli, ognuno per la sua parte e funzione istituzionale, siamo pronti a rispondere in ogni sede, a partire da quella più propriamente politica, del nostro operato. Così come ci faremo trovare pronti con la forza dei fatti e la validità dei nostri argomenti a respingere questa facile e questuante propaganda che punta soltanto allo scontro e non al confronto. Da parte mia posso assicurare che lo farò immancabilmente con la solita pacatezza, da buon democristiano, io».
Lo dichiara il commissario provinciale dell’Udc Trapani, Fabio Bongiovanni.