Quest’anno, più degli scorsi anni, la Sicilia ha perso un patrimonio selvatico enorme ed ancora non completamente quantificato.
Enna, Catania e Palermo sono le provincie che hanno subito i maggiori danni al patrimonio boschivo, uno sterminio incalcolabile di animali da allevamento e selvatici arsi vivi, un ragazzo di trenta anni ha perso la vita per difendere dalle fiamme il suo podere. Tanti i cittadini che hanno perso le loro abitazioni e attività lavorative.Certamente le mutazioni climatiche hanno peggiorato le cose, ma il rapporto dei Carabinieri Forestali documenta che solo il 2% degli incendi ha origine naturale, mentre il resto è provocato dall’uomo, la strada per fronteggiare il fenomeno è chiara: prevenzione e vigilanza, inasprimento delle pene per i piromani.Al contempo è necessario avviare fin da subito un piano straordinario di piantumazione delle aree bruciate, bloccare la prossima stagione della caccia nelle zone colpite dal fuoco, per dare modo agli animali selvatici di riprodursi, potenziare il sistema di rilevamento degli incendi con una migliore organizzazione e stabilizzazione dei Forestali, utilizzare il mondo del volontariato ed attivare sistemi tecnologici avanzati, come i rilevatori satellitari ed i droni.Non possiamo assistere inermi alla perdita di decine e decine di ettari del nostro patrimonio boschivo!Un ringraziamento va a tutte le Forze che sono state impegnate in queste settimane nelle operazioni di spegnimento degli incendi, uno sforzo immane.
Lo afferma Claudio Lombardo, responsabile regionale Ambiente IV.