Ho avuto modo di leggere la nota dell’Udc di Marsala, partito capitanato dall’onorevole Eleonora Lo Curto, e di riscontrare un attacco alla mia persona di bassa lega, offensivo e assolutamente villano. Nota che la dice lunga sulla cultura politica – e devo dire anche personale – di chi l’ha firmata. Ma entro nel merito. Mi s’invita a studiare, ad approfondire. Cosa che ho fatto perché le mie considerazioni hanno preso spunto anche da una lettera di Legambiente Sicilia al governo regionale, all’A.R.S. e al Sindaco di Marsala. Io sarò pure appartenente al paleolitico – mi verrebbe da dire da che pulpito viene la predica – ma le Associazioni ambientaliste, in particolare, Legambiente, che ha mostrato tutta la sua contrarietà in scienza e coscienza, vanno archiviate nella mia stessa era geologica? Brevissimo inciso. Sarò anche paleolitico ma sono sempre stato dalla stessa parte, non ho girovagato un po’ qui ed un po’ là per raccogliere gli scarti del potere detenuto da altri. Non sono stato in giro con il cappello in mano per qualche piccola prebenda. Chiuso l’inciso. Ho posto un problema politico che rimanda ai possibili modelli di sviluppo turistico delle aree protette, parchi e riserve naturali, e che, per la loro stessa definizione, vanno dunque protette e non sacrificate ad iniziative che scientificamente – non sono solo io a dirlo – rischiano di comprometterne il delicato equilibrio. La politica dei barbari non mi è mai appartenuta. Non si possono anteporre interessi di parte e piccole schegge di potere a discapito di un territorio. Le Riserve, non soltanto quella dello Stagnone, vanno indirizzate verso una fruizione non meno economicamente allettante – uso questo termine per entrare in sintonia con le logiche dei miei interlocutori/interlocutrice – ma nello stesso tempo rispettosa delle condizioni ambientali e naturalistiche. Un serio progetto in tal senso, di sicuro potrebbe attingere alle corpose risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Chiudo con una considerazione. La nota in questione è l’espressione autentica di una cultura squallida profondamente antidemocratica che si pone al servizio del potere per il potere. L’arroganza del potere: ci sono io, comando io, si fa come dico io e se qualcuno la pensa diversamente va subito messo all’angolo con il sistema – ben conosciuto dallo
Sciascia citato – del penoso tentativo di delegittimazione. Una sola considerazione finale per l’onorevole Lo Curto che ricordo di avere incrociato, più di un decennio fa, in una grotta “paleolitica” di Palazzo dei Normanni. Non si preoccupi della mia visibilità. Non l’ho mai cercata perché sono stato e rimango un uomo di partito con una visione globale ma legato fortemente alla sua terra. Comprendo, tuttavia, umanamente, il suo nervosismo. Si avvicinano le prossime elezioni Regionali e poco importano la biodiversità e gli ecosistemi non solo della Laguna dello Stagnone.