Continuano gli appuntamenti della VII edizione del Festival Dionisiache, la rassegna teatrale con la direzione artistica di Nicasio Anzelmo, organizzata dal Parco Archeologico di Segesta, diretto da Rossella Giglio.
Venerdì 6 e sabato 7 agosto, al Teatro Antico di Segesta alle 19.15, Anfitrione di Plauto, nella traduzione, adattamento e regia di Livio Galassi, con Debora Caprioglio e Franco Oppini. Insieme a loro, nella produzione targata CTM Centro Teatrale Meridionalee Generazioni Spettacolari, sul palcoscenico Giorgia Guerra, Lorenzo Venturini e Federico Nelli.
Dall’Olimpo scendono sul palco gli dei a divertirci e coinvolgerci, con la spudorata beffa che solo una divina perversione può escogitare a danno dell’ignaro Anfitrione, di cui Giove ha preso l’aspetto per sostituirsi a lui nel talamo nuziale accanto alla bella Alcmena, protetto dalla sadica complicità di Mercurio che ha assunto le sembianze del servo Sosia. Ma quando Anfitrione ritorna vittorioso dalla guerra. E qui si scatena la sbrigliata fantasia di Plauto, magistralmente esaltata dal gioco dei doppi, degli equivoci, dello smarrimento di identità che ci conduce a contemporanee alienazioni. La trama si complica, si contorce, si arrovella fino al più esilarante, inestricabile parossismo che solo il “deus ex-machina” riuscirà felicemente a dipanare.
A seguire, alle 22, si prosegue con la musica di Alexander Romanovsky, con un concerto per pianoforte, evento a cura dell’Ente Luglio Musicale Trapanese. Saranno eseguite musiche di Chopin e Rachmaninov.
Romanovsky all’età di 17 anni vince il primo premio al prestigioso concorso Busoni a Bolzano. Successivamente è ospite di molti palchi tra i più prestigiosi al mondo, come il Concertgebouw di Amsterdam, la Scala a Milano, La Royal Albert Hall di Londra, Teatro Colòn di Buenos Aires, la Sala Grande del Conservatorio di Mosca, Suntory Hall di Tokyo, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, il Teatro degli Champs-Elysées a Parigi. Si esibisce regolarmente con le maggiori orchestre in Europa, Asia e nelle Americhe, tra cui New York Philamonic e Chicago Symphony, Royal Philamonic, la Filarmonica della Scala e l’Orchestra Nazionale Russa e NHK Symphony.
Programma:
Chopin
Etude op.10 no.1
Nocturne op.9 no.2
Waltzer op. 64 no.2
Preludes op.28 no.8, 4, 10, 15, 16
Etudes op.25 no. 13, 17, 18, 20, 21, 22, 24
Ballata op. 23 in sol min n.1
Rachmaninov
Sonata op 36 n.2 in Si B minore
All’alba dell’8 agosto, alle 5, in prima nazionale Vizi Capitali, spettacolo realizzato per il Festival Dionisiache, di Gaetano Aronica, liberamente ispirato alle opere di Aleksandr Puskin e Apuleio di Madaura. In scena Gaetano Aronica, che ne firma anche la regia con Giovanni Volpe, e Ilaria Bordenca, Franco Bruno, Silvia Bruno, Emanuele Carlino, Noemi Castronovo, Silvia Frenda, Marcella Lattuca, Fabrizio Milano, Giovanni Moscato, Viola Provenzano, Nicola Puleo, Stefano Trizzino. Lo spettacolo è una produzione della Fondazione Teatro Pirandello del Comune di Agrigento, in collaborazione con l’Ente Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle Dei Templi.
Note di regia:
Ho immaginato una ciurma di uomini e donne, chiusi in un luogo senza tempo che potrebbe somigliare ad un galeone fantasma o ad un girone dell’Inferno dantesco, intenti a celebrare con un banchetto il dilagare della pestilenza. C’è però una particolarità che contribuisce a rendere sinistro il clima della inusuale serata: i commensali sono tutti riversi sulla tavola imbandita o distesi sulle panche in uno stato di semi incoscienza e si svegliano soltanto per reiterare i loro vizi capitali, per poi piombare nuovamente in un sonno che somiglia all’oblio e alla morte. Intorno a loro aleggiano, nella semi oscurità, creature impalpabili, impegnate a somministrare veleni con i quali i personaggi che via via guidano l’azione, colpiranno gli altri commensali o subiranno a loro volta l’avvelenamento. Non c’è soluzione di continuità tra una scena e l’altra, i personaggi scatteranno in piedi in preda all’angoscia del vizio che li affligge e li tiene in vita, che guida e domina il loro agire sino all’annientamento. Inizia così un girotondo macabro e anche brioso, in cui alla parte recitata si alternano canti e danze, dominato dalle creature magiche che preparano pozioni venefiche, esaltando le doti di ogni loro proprietà, con formule esoteriche e riti propiziatori, sotto il controllo della loro regina, Venere in persona, simbolo di bellezza ma anche di peccato, icona della superbia, donna e dea che, come un angelo caduto, osserva, distaccata da ogni debolezza umana. Eppure anche Venere soffre una solitudine assoluta, prigioniera della sua bellezza e del suo peccato. Le sue ancelle lavorano per lei, studiando le azioni degli uomini come inevitabili e pericolose, concordando su un solo punto: Sola dosis venenum facit, nihilsine venenum est (è la dose che fa il veleno, ma niente esiste senza veleno). Il discorso si estende alle azioni degli uomini, ai loro sentimenti, traendo spunto dalla filosofia e dalla scienza di un antico e misterioso passato, giungendo a conclusioni inaspettate e fantastiche. Vedremo interagire in questa giostra delle vanità, personaggi illustri e meno illustri della storia, artisti, geni, musicisti, che si ameranno, si sedurranno, si odieranno, si avveleneranno, sino allo scintillante finale.
Sempre la sera dell’8 agosto, dopo la replica serale di Fedra con Viola Graziosi e Graziano Piazza, alle 21.30 alla collina dell’Antiquarium, per il Progetto Segesta è previsto l’incontro Fedra a Roma, con Maurizio Bettini dell’Università di Siena. Il dibattito sarà introdotto dalla dottoressa Rossella Giglio, direttrice del Parco Archeologico di Segesta.
Per info e prenotazioni è possibile consultare il sito ufficiale del Festival www.dionisiache.it oppure chiamare al numero 3889590892 (attivo dalle 10 alle 14 e dalle 16 alle 20).
I colleghi giornalisti possono attingere a questo link www.dionisiache.it/cartella-stampa/ (aggiornato, dopo la prima replica di ogni spettacolo, entro le ore 9 dell’indomani mattina) per le video interviste; i materiali del media drive sono realizzati da Max Firreri, Salvino Martinciglio e Francesco Terramagra per Sisilab.