“Nel 29° anniversario della strage di Via d’Amelio la società civile e le istituzioni repubblicane rinnovino l’impegno comune a combattere la mafia e i suoi complici. Solo così potremo onorare degnamente il sacrificio del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina.” Lo afferma Gianluca Rizzo, parlamentare M5S e Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati.
“Mai abbassare la guardia davanti alla criminalità organizzata – prosegue Rizzo – mai demolire la legislazione antimafia sulla spinta o con il pretesto dell’emergenza economica. I fondi del Recovery Fund saranno ben spesi solo se la mafia e la sua fitta ragnatela d’interessi ne rimarranno escluse”.
“A noi siciliani l’insegnamento di Paolo Borsellino e il suo rigore ed esempio- conclude il presidente Rizzo- non sbiadiscono certamente con il passare del tempo ma rimangono un punto di riferimento fondamentale per tutta la Sicilia onesta e che lavora e produce nella legalità. Combattere povertà, disoccupazione, dispersione scolastica, degrado delle periferie significa bonificare le paludi in cui i mafiosi reclutano, prosperano e si radicano. L’antimafia sociale, insieme alla repressione giudiziaria e poliziesca della criminalità organizzata, devono viaggiare insieme, perché la mafia può essere espulsa dalla nostra società solo se daremo sicurezza sociale ed economica e una prospettiva di vita e di futuro alle nuove generazioni”.