Una nuova assemblea dell’ATI idrico si è svolta con la partecipazione, in videoconferenza, dei sindaci o loro delegati, del territorio trapanese, per discutere, ancora una volta, del tema della vacatio gestionale creatasi nei Comuni facenti parti dell’ATI a seguito della liquidazione coatta amministrativa disposta per l’EAS e delle pronunce del TAR e della Corte Costituzionale che affermano che gli stessi Comuni non possono gestire il Servizio Idrico Integrato, la cui competenza è della Regione Siciliana. Al momento la situazione resta complicata e l’assenza del gestore del servizio con l’impossibilità di attivare nuovi contratti, recederne altri o volturare singoli contatori, crea gravi disagi ai cittadini. I sindaci dei 17 Comuni coinvolti hanno già chiesto al Presidente della Regione di essere ascoltati al fine di manifestare con forza il grave disagio che i cittadini stanno vivendo a fronte del diritto all’acqua potabile, bene essenziale. “La situazione adesso è diventata insostenibile – dice il sindaco di Partanna, Nicola Catania – . Il Governo della Regione si mostra ancora sordo alla problematica: nessuna risposta concreta giunge ai Comuni, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale. Serve con urgenza un confronto risolutivo – aggiunge -. Siamo disposti a manifestare a Palermo con la fascia tricolore”.