“A Palermo i gazebo della Lega per firmare i referendum sulla giustizia saranno allestiti sabato 3 luglio in via Magliocco (via Ruggero Settimo) dalle 15 alle 19 e ancora sabato 10 luglio in via Messina Marine all’altezza del civico 301, non distante dall’ospedale Buccheri La Ferla, sempre dalle 15 alle 19. L’invito ai palermitani è quello di venire a firmare numerosi per riformare una giustizia nella direzione della certezza della pena, della fine delle spartizioni politiche nei tribunali e della responsabilità dei giudici che, se sbagliano, dovranno pagare come tutti i lavoratori. Una giustizia più al servizio del cittadino, meno burocratica e più libera”.
A dichiararlo è Alessandro Anello, neo responsabile dell’area metropolitana di Palermo della Lega Sicilia, in vista della grande iniziativa che partirà il primo weekend di luglio con tremila gazebo della Lega nelle piazze di tutta Italia dove i cittadini potranno firmare i sei quesiti referendari che riguardano l’elezione del Csm, la responsabilità diretta dei magistrati, l’equa valutazione dei magistrati, la separazione delle carriere dei magistrati, i limiti agli abusi della custodia cautelare, l’abolizione della legge Severino.
“Per potere firmare – spiega Anello – è sufficiente avere con sé un documento di riconoscimento in cui sia presente una foto: la carta di identità, la patente o il passaporto. I gazebo a Palermo saranno allestiti sia a luglio che ad agosto sempre il sabato pomeriggio in varie zone che saranno di volta in volta comunicate. Il termine per sottoscrivere i referendum è fissato al 30 settembre, ma è preferibile farlo entro il 19 settembre per permettere di raccogliere il materiale da tutti i Comuni e consegnarlo entro il 30 settembre. E’ importante sottolineare – conclude Anello – che non si tratta di referendum con una volontà punitiva nei confronti dei magistrati, bensì per affermare il principio della responsabilità dei magistrati perché chi svolge funzioni di grande impatto sulla vita dei cittadini deve essere chiamato a rispondere delle proprie decisioni in caso di accertato errore”.