In un periodo come questo in cui si ritorna al calcio giocato, tutti pronti a tifare Italia e con gli spalti pieni, non c’è detto più consono del “squadra che vince non si cambia” ovvero “squadra che perde si rinnova”.
È il caso della SEUS.
E’ il commento del vice presidente della commissione sanità On. Carmelo Pullara.
Mi pare – spiega Pullara – di assistere a un tiro al bersaglio, figlio delle tensioni della maggioranza, piuttosto che delle attenzioni al servizio verso i cittadini in un campo nevralgico come quello della salute in emergenza ed urgenza.
Se il professore Croce, chiamato a dirigere la SEUS con un preciso compito, invero quello del portare avanti una riforma avvicinandoci allo schema delle altre regioni, viene messo sul banco degli imputati, non si capisce per cosa avendo applicato norme previste dal contratto, non penso che le medesime colpe non possano essere attribuite agli altri componenti del Consiglio di amministrazione.
Diversamente, – sottolinea il deputato – questo strabismo farebbe pensare a un atteggiamento volto più a liberarsi di una persona libera e fuori dagli schemi.
Forse perché lo stesso, appunto perché libero, non ha accettato padrini e padroni.
Laicamente e disinteressatamente mi aspetto che il Governo regionale sulla SEUS abbia un approccio tecnico e non politico inteso partitico o di equilibrio di coalizione.
Se la squadra non è andata bene – conclude Pullara – si rinnova tutta, compreso lo staff tecnico, diversamente si conferma il solo giocatore a parametro zero. Sempre utilizzando la medesima metafora calcistica.