Da tempo si vociferava della rinomina dell’assessore Razza alla direzione della salute in Sicilia, ma mai avremmo pensato che si arrivasse ad ufficializzarla a così breve distanza dalle sue dimissioni. La domanda che ci siamo posti è: “ma non c’era più nessuno in grado di poter assolvere a questo ruolo di grande responsabilità, se non l’Avvocato Razza, indagato per l’inchiesta della Procura di Trapani sui dati falsi della pandemia e sul numero dei morti da ‘spalmare’?”. Parliamo di dati che avrebbero condizionato le scelte del governo nazionale sulle misure anti contagio da adottare in Sicilia.
Siamo sconfortati e ci sentiamo amareggiati da questa scelta. Seppur consapevoli che un avviso di garanzia non è una condanna, è altrettanto vero che la politica non può arrivare sempre dopo la Magistratura. Motivi sacrosanti di opportunità avrebbero consigliato il Presidente Musumeci di evitare questa arrogante e irrispettosa rinomina.
Sappiamo tutti che la gestione della sanità siciliana è stata un disastro. Abbiamo visto ospedali con interi reparti abbandonati o smantellati, personale carente e non assunto nei tempi dovuti, condizioni di lavoro per gli operatori sanitari improponibili; la campagna vaccinale, tra le più lente e disorganizzate del paese.
In tutto questo marasma Musumeci pensa bene di riconfermare l’assessore Razza, perché la nostra terra non può offrire competenze e capacità migliori di queste. Incredibile, ma vero!
Noi marsalesi, siamo stati doppiamente beffati dal governo siciliano, dall’assessorato e dai suoi amici amministratori locali; tra le promesse fatte alla città non dimentichiamo quella dell’ex ospedale San Biagio che avrebbe dovuto diventare Covid Hospital nell’ottobre 2020, né tanto meno quella fatta nel mese di dicembre che doveva consegnare alla città nel recente mese di maggio, il Padiglione per le malattie infettive.
Ad oggi abbiamo solo due certezze, non abbiamo il padiglione e abbiamo un ospedale completamente smantellato di risorse umane e di macchinari che garantivano la cura di varie patologie.
Davanti a tutto ciò chiediamo con forza ai nostri amministratori e alla deputazione locale il coraggio di pretendere dal presidente Musumeci le scuse e la revoca di questa incomprensibile rinomina. Chiediamo il ritorno alla piena funzionalità dell’ospedale P. Borsellino in tempi brevissimi, e indipendenti dalla realizzazione di un padiglione che temiamo possa rimanere un’altra opera incompiuta.