Grazie allo scorrimento della graduatoria delle operazioni ammesse a valere sui fondi del PO FESR Sicilia 2014/2020 (Patto per il Sud) il Museo del Vino di Marsala diventerà realtà. Lo si apprende dal Decreto del Dirigente generale dell’Assessorato ai Beni Culturali e Ambientali della Regione Siciliana, Sergio D’Alessandro, trasmesso al Comune.
Il progetto, del quale in un primo tempo era stata individuata l’efficacia, non era stata ammesso, in prima battuta a finanziamento cosa questa che si è resa possibile ora con lo scorrimento delle opere finanziabili. Recentemente, nello scorso mese di aprile, erano stati il Sindaco Massimo Grillo e l’Assessore comunale ai Beni culturali Arturo Galfano nel corso di una conferenza di servizio tenutasi al Baglio Anselmi a sollecitare all’Assessore regionale Alberto Samonà il finanziamento del Wine Museum Marsala unitamente a quello relativo al completamento di Palazzo Grignani.
“Si tratta certamente di un’ ottima notizia per la nostra Città – sottolineano il Sindaco Massimo Grillo e l’Assessore alle Attività Produttive, Oreste Alagna. Marsala, infatti, potrà così avere una struttura museale, a Palazzo Fici, una struttura storica della nostra città in cui si potrà ammirare la storia del prodotto che rappresenta il cardine principale della propria economia e cioè il Vino”.
L’idea progettuale era stata illustrata al Vinitaly 2017 dalla precedente Amministrazione. Poi la definizione del progetto sul Museo del Vino e quindi la successiva richiesta di finanziamento presentata a febbraio del 2018 alla Regione.
Il Museo del Vino è stato concepito in forma interattiva, dove il visitatore può acquisire conoscenze esperienziali, vivere emozioni tridimensionali, ma anche degustare i vini di cui ha appreso sia il passato che il presente.
La musealizzazione del Vino che avrà luogo a Palazzo Fici, inoltre, risponderà anche a una esigenza di sistema organizzato di marketing territoriale che ha in imprese e vini gli attori principali di una storytelling affascinante che Marsala esprime. Il finanziamento è di 300 mila euro e grava sui fondi comunitari del Po Fers 2014-2020 all’azione 6.7.1 “Interventi per la Tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, naturale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo”.