Federmep, Assoeventi e Feu chiedono ‘ripartenza immediata e ristori adeguati.
Approvazione del protocollo per la ripartenza e conseguente ripresa dei matrimoni e degli eventi privati, adeguamento del fondo e accelerazione nella liquidazione dei ristori, attivazione di una class action.
Questo il manifesto che gli operatori economici del settore wedding and events illustreranno lunedì prossimo dalle 11 in dodici piazze d’Italia (Milano, Torino, Udine, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Campobasso, Bari, Palermo, Cagliari, Napoli) in altrettanti flash mob organizzati da Unanime, la confederazione che raccoglie 15 associazioni del comparto, in collaborazione con Federmep, Assoeventi e Feu. Una delegazione delle associazioni parteciperà alla manifestazione di Roma indetta da Insieme per il Wedding.
“Oltre 50mila operatori economici e oltre mezzo milione di lavoratori sono fermi per decreto da 14 mesi. Imprese e professionisti che fino al 2019 con la loro attività creavano un giro di affari da circa 60 miliardi all’anno, drammaticamente ridotto del 90 percento. Nonostante le garanzie a tutela della salute pubblica contenute nel protocollo che abbiamo presentato alle istituzioni – spiegano Serena Ranieri, Michele Boccardi e Adriano Ceccotti, in rappresentanza di Federmep, Assoeventi e Feu – il governo ha inspiegabilmente deciso di non indicare nessuna data per la ripresa dei matrimoni e degli altri eventi privati, cancellando di fatto anche la stagione estiva. Una scelta irragionevole che avrà conseguenze pesantissime per il settore: se non sarà indicata da subito una data per la ripartenza il 2021 sarà persino peggiore del 2020. La prima metà di quest’anno è già persa, senza certezze rischiamo di perdere anche buona parte degli eventi di luglio. Tradotto in numeri: un calo del fatturato di circa il 40
percento sul già devastante 2020 e una perdita sul 2019 di circa il 95 percento”.
“Quel che chiediamo è straordinario: tornare a lavorare, a realizzare i sogni dei nostri sposi e degli altri clienti. Alla luce dell’ultimo decreto siamo i più colpiti dalle restrizioni imposte dai governi e pretendiamo risarcimenti adeguati, non
le briciole arrivate sino ad ora. Gli emendamenti al decreto Sostegni sono un timido passo: quello definitivo è contenuto nella class action che stiamo predisponendo”, concludono Ranieri, Boccardi e Ceccotti.