“Eroi maltrattati. Siamo pronti alla mobilitazione”. Fp Cgil Palermo e Nidil Cgil Palermo chiedono alla direzione generale dell’Arnas Civico di conoscere tempi e modalità per l’assunzione del personale precario dell’ospedale, in totale più di 500 tra operatori sanitari, infermieri, medici che ormai da anni, a partire dal 2017, operano in regime di lavoro autonomo o con collaborazione coordinata e continuativa per l’azienda. Tra loro ci sono 200 operatori sociosanitari (oss), che lavorano h24 a fianco dei malati di Covid, accudendoli e occupandosi della loro igiene personale e di ogni necessità. Ma non hanno diritto né a ferie né alla malattia.
“Personale precario che ha affrontato in prima linea l’emergenza Covid al pari dei colleghi strutturati. Chiediamo con urgenza un incontro – scrivono il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca e il segretario generale Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso – Rientrano a pieno diritto nel nuovo piano di fabbisogno e della dotazione organica per gli anni 2021-2023 deliberato dalla direzione generale. Per l’impegno profuso da questi lavoratori atipici in questi anni, riteniamo necessario ultimare con urgenza il percorso di stabilizzazione. Utilizzando tutti gli strumenti previsti, tra cui il comma 2 dell’articolo 20 della circolare Madia”.
A novembre il Civico aveva già predisposto una delibera per stabilizzare una ventina di figure precarie, “un numero comunque esiguo rispetto alla platea dei possibili beneficiari”. “Da tempo chiedevamo alla direzione del Civico di completare il percorso delle stabilizzazioni. Ma anche questa delibera si è fermata. Con la nuova delibera sulla dotazione organica è diventato urgente andare avanti”.
Tanti di questi lavoratori, con contratto libero professionale, a partita Iva, si sono ritrovati ad affrontare l’emergenza in prima linea al Civico, tra i primi ospedali ad avere accolto i pazienti Covid. Tra gli Oss, almeno in cento, tra co.co.co e partita Iva, hanno il requisito previsto dalla circolare Madia dei tre anni di anzianità per essere stabilizzati. Un altro centinaio ha preso servizio in ospedale a partire dalla pandemia. La legge ha previsto che chi è stato reclutato con un “contratto Covid” può maturare l’anzianità anche successivamente al 31 dicembre 2020.
“Chiediamo di fare chiarezza sulla complessa materia che riguarda i precari all’interno dell’ospedale – proseguono Giovanni Cammuca e Andrea Gattuso – Non è accettabile che lavoratori definiti eroi, che hanno trascorso più di un anno nei reparti Covid, non vengano tutelati nel momento in cui il sistema sanitario ha necessità assoluta di essere rafforzato. Si riparta da loro. Con tempistiche certe. Se non arriveranno presto risposte, i lavoratori sono pronti alla mobilitazione. Anche se il momento è difficile, la misura è colma. Questi lavoratori, paradossalmente, se si ammalano di Covid, non hanno l’azienda alle spalle che copre la malattia. E ovviamente non percepiscono la tredicesima. Precari e bistrattati”.