L’istruzione a distanza è dannosa per la salute di studenti e genitori, con un aumento dei report sia di problemi mentali, come ansia o depressione, che fisici, a partire dalla maggiore sedentarietà. Lo afferma uno studio del Cdc statunitense, pubblicato sul bollettino settimanale dell’ente, basato su circa mille famiglie con bambini dai 5 ai 12 anni.
Secondo lo studio nelle famiglie i cui bambini facevano didattica a distanza sono peggiorati 11 di 17 indicatori di rischio sulla salute sia dei genitori che dei figli.
Quasi un quarto dei genitori ‘in Dad’ hanno riportato un peggioramento nella salute mentale o emotiva dei figli, contro il 16% degli altri. Il 54% dei genitori con i figli a casa ha denunciato problemi di stress, contro il 38% degli altri, e sempre nel primo gruppo è aumentata la probabilità di perdita del lavoro, di difficoltà nella gestione dei figli e anche di disturbi del sonno. Nei bambini che seguono la didattica a distanza è più probabile una diminuzione dell’attività fisica (denunciata dal 62,9% dei genitori, contro il 30.3% di quelli i cui figli hanno continuato ad andare a scuola), del tempo passato fuori casa (58% contro 27,4%) e di quello passato con gli amici (86% contro 69%). “Questi risultati – concludono gli autori – suggeriscono che l’istruzione virtuale può presentare più rischi rispetto a quella in presenza riguardo alla salute mentale di genitori e bambini, e in alcuni comportamenti come l’attività fisica”.