venerdì, Novembre 22, 2024
HomeAmbienteAgrigento. Appello a sindaci, forze civiche, sindacali e Chiesa: non fermate l'Acqua...

Agrigento. Appello a sindaci, forze civiche, sindacali e Chiesa: non fermate l’Acqua Pubbilca!

Gravissima la denuncia del direttivo dell’ATI di Agrigento che annuncia le proprie dimissioni a seguito dell’espressione del Consiglio comunale di Agrigento; il Sindaco Miccichè si dichiara a favore della gestione pubblica ma non dell’azienda speciale consortile (cioè di un ente di diritto pubblico che al contrario della spa non è scalabile dai privati). Anche il Consiglio comunale di Favara e la Sindaca Alba, come ad Agrigento, non hanno approvato lo Statuto dell’Azienda consortile malgrado le dichiarazioni a favore della gestione pubblica. 

Il rischio di vanificare un percorso democratico ed una decisione già assunta dall’ATI all’unanimità, sostenuta dalla mobilitazione continuativa delle associazioni, dei movimenti e degli enti locali a favore della gestione pubblica e contro un malaffare conclamato è più che concreto; tornare al punto di partenza, cioè alla scelta della forma di gestione, potrebbe far sì che quanto è appena uscito dalla porta, possa così rientrare dalla finestra. 

In occasione della Giornata mondiale dell’Acqua, lo scorso 22 marzo, il Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua ed i Beni Comuni ha rivolto un Appello a tutti i Sindaci siciliani per  sollecitare una gestione pubblica e partecipativa del Servizio Idrico Integrato attraverso la costituzione di una Azienda speciale consortile, accelerando con gli adempimenti previsti dalla legge regionale 19/2015 e dalle direttive impartite dall’Assessorato all’energia e servizi di pubblica utilità, anche attraverso il Commissariamento delle ATI. 

Entro dicembre scorso Il Commissario ad acta nominato dalla Regione avrebbe dovuto far approvare, o approvare con i poteri sostitutivi, lo statuto dell’Azienda speciale consortile e costituirla formalmente dal notaio, invece non è successo nulla. 

L’ ATI di Agrigento, dopo le note ed infamanti vicende legate alla gestione privata e super indagata del servizio idrico che tanto è costata in termini economici, ambientali e legalitari alla provincia,  è stata la prima a deliberare per la costituzione di una Azienda speciale consortile quale gestore del Servizio Idrico Integrato. È del tutto evidente che gli interessi a gestire più che l’acqua gli ingenti fondi europei, 500 milioni apprendiamo dal comunicato dell’ATI, siano ancora in campo e che soltanto una gestione pubblica e partecipativa, cioè controllata dalle comunità, potrà impedire di fare nuovamente affari e profitti a discapito dello sviluppo sostenibile e legalitario delle comunità agrigentine.

Il Forum fa appello ai sindaci, alle forze associative, civiche, sindacali ed alla Chiesa a non fermare il percorso virtuoso per l’Acqua Pubbilca! A respingere le dimissioni del direttivo dell’ATI ed approvare lo statuto dell’azienda consortile, eventualmete modificabile in un secondo tempo, a scongiurare il ritorno dei privati nella gestione di “Sorella acqua, non merce” come definita da Papa Francesco, a non mortificare le aspettative della maggioranza assoluta dei cittadini. Fa appello al Commissario regionale a portare a termine il suo mandato costituendo l’Azienda speciale consortile

SI SCRIVE ACQUA E BENI COMUNI, SI LEGGE DEMOCRAZIA

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

- Advertisment -

ULTIME NEWS