L’IRVO ha pubblicato il suo report annuale sull’attività svolta nell’anno precedente comunicando, al tempo stesso, alcuni dati interessanti relativi all’imbottigliamento di vino siciliano nel corso dell’anno della pandemia.
Complessivamente dai dati presentati, emerge “una perdita del 8,3% rispetto al totale imbottigliato del 2019, con DOC Sicilia -5,7% ed IGT Terre Siciliane -10,2%. In particolare, per DOC Sicilia si è osservato un lieve aumento dell’imbottigliato fuori regione” – si legge nel report.
Nel 2020, infatti il 48, 7% del vino imbottigliato come Doc Sicilia (circa 347.000 hl) è, di fatto, stato imbottigliato fuori regione, prevalentemente nel Nord Italia, tra Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Rispetto all’anno precedente la quantità imbottigliata fuori regione è aumentata dell’1,5% ( nel 2019 era stato il 47,2% del totale).
Ciò, è bene specificarlo, avviene in deroga all’articolo 8 del Regolamento comunitario n. 607 del 2009 che consente, a chi già in precedenza utilizzava questa procedura, di continuare a farlo con delle autorizzazioni ad hoc. L’opzione è prevista anche nel disciplinare della stessa DOC Sicilia.
Per quanto riguarda l’ IGT Terre Siciliane, nel 2020 il 50,8% è stato imbottigliato in Sicilia e il 49,2%. Anche quest’ultimo dato è in aumento rispetto al 2019 quanto era stato imbottigliato fuori regione il 48,4%. Complessivamente nel 2020, sono stati confezionati 784.000 hl contro i 873.000 hl del 2019.
L’IRVO analizza anche i dati d’imbottigliato delle singole DOC siciliane precisando tuttavia che i dati non sono definitivi. Ne emerge un quadro con un calo generalizzato: si registra ad esempio il 29% della Malvasia delle Lipari, il – 38% della DOC Noto, – 31 % per la DOC Vittoria, – 7% per la DOC Marsala. Ma ci sono anche realtà che invece hanno avuto un importante aumento quantitativo. Tra questi, il Mamertino (+73%), Monreale (+20,6), Riesi (+23,8%) e Siracusa (+88,7%).
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