Ho depositato un’interrogazione a risposta scritta per chiedere al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ed al Ministro per la Transizione Ecologica di trovare una soluzione ad una discriminazione e ad un’ingiustizia che si sta perpetrando nei confronti di numerosi lavoratori delle Industrie Meccaniche Siciliane, che respirano amianto da tutta una vita.
Nel luglio 2020 la Corte di Appello di Catania, ha annullato la sentenza con la quale il Tribunale di Siracusa, aveva condannato l’INPS ad accreditare, ai lavoratori delle Industrie Meccaniche Siciliane, le maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto;
l’Istituto di Previdenza, che nelle more dell’appello aveva già provveduto ad erogare accrediti e prestazioni, ora rivuole quei soldi, quei benefici, quei diritti che tanti poveri lavoratori, con i polmoni pieni di amianto, avevano ottenuto attraverso il canale della Giustizia.
Questo dietrofront si spiega perché il susseguirsi di due norme ha reso necessario, ai fini della definizione del contrasto di natura squisitamente giurisprudenziale, un intervento tecnico normativo che, non è mai arrivato e non è altresì arrivato l’Atto di Indirizzo Ministeriale che, com’è avvenuto nel resto d’Italia, riconoscesse i benefici nei confronti dei lavoratori dei siti siciliani contaminati dall’amianto.
Il danno e la beffa dunque ma soprattutto l’ennesima ingiustizia e discriminazione sociale nei confronti della Sicilia.
E’ il momento di mettersi seduti ad un tavolo nell’ottica di una politica di coesione nazionale, affinchè il Governo, anche per il tramite dei fondi del Recovery Fund, avvii un programma specifico per il rilancio del Mezzogiorno attraverso importanti investimenti che, per il tramite di legalità e sicurezza, vadano a beneficio di infrastrutture, trasporti, strade di cui da anni ne è privo.
Una vicenda che non può più passare inosservata e noi vigileremo affinchè nessuno possa più calpestare i dettami della Costituzione ed i valori della vita, della tutela della salute e dignità sociale dei cittadini e dei lavoratori del nostro Sud Italia” così in una nota la deputata siciliana Maria Laura Paxia (Misto – L’alternativa c’è).