Segnali di leggera ripresa per l’agroalimentare che nel terzo trimestre del 2020 registra una crescita del Pil del 16%, con +31,3% negli investimenti fissi lordi, +9,2% nei consumi finali nazionali, +15,9% nelle importazioni e +30,7% nelle esportazioni. È quanto emerge dal bollettino trimestrale messo a punto dal Crea Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia. Rispetto allo stesso periodo del 2019, cala del 2% l’indice della proðduzione dell’industria alimentare ma cresce del 3,6% in controtendenza quello delle bevande.
Le esportazioni agroalimentari nel terzo trimestre 2020, sono pari a circa a 11,1 miliardi di euro e, rispetto allo stesso periodo del 2019, crescono dello 0,8% (+10%) dei flussi verso la Germania, mentre le importazioni calano del -3,2%. I prodotti maggiormente venduti all’estero sono i derivati dei cereali (soprattutto pasta), ortaggi trasformati (principalmente conserve di pomodoro) e frutta fresca (uva da tavola e mele); mentre le diminuzioni più significatiðve riguardano l’export di vini (-2,4%), altri alcolici (-3,4%) e prodotti lattiero caseari (-3,8%). Sulla base dei dati raccolti da ottobre al 20 gennaio 2021 in linea con il periodo precedente, emerge un leggero aumento (+5%) del clima di fiducia nei confronti del settore primario e delle sue politiche, con prevalenza dei giudizi positivi e molto positivi (60%) rispetto ai negativi e molto negaðtivi (37%), in calo del 5% rispetto alla rilevazione del secondo trimestre.