La casa automobilistica francese Renault ha registrato una perdita storica di 8 miliardi di euro nel 2020, anno segnato dalla crisi del coronavirus. Lo ha annunciato il gruppo in una nota. Nella seconda metà dell’anno il fatturato ha registrato un calo solo dell’8,9% e una perdita netta di 660 milioni di euro. Ma i dati annuali di Renault rimangono appesantiti dalle vendite in calo del -21,3% e dai risultati del suo partner giapponese Nissan.
Le vendite di Renault hanno raggiunto nello scorso anno 2,95 milioni di unità, in calo del 21,3%, ma questo dato è risultato meno impattante (-6,8%) nel secondo semestre, cioè dopo l’avvio della nuova gestione di Luca de Meo, analogamente alla riduzione della criticità nel fatturato e nel risultato netto. Due indicatori, cioè il margine operativo e il risultato operativo del Gruppo, hanno invertito chiaramente la tendenza nel secondo semestre 2020. Il margine operativo che sui 12 mesi è stato pari a -337 milioni di euro (-0,8% del fatturato) è risultato positivo per 866 milioni di euro (3,5% del fatturato) nel secondo semestre. Il risultato operativo del Gruppo pari a -1.999 milioni di euro e passato dal rosso al nero nel secondo semestre, arrivando a +8 milioni di euro. Questo valore tiene conto dell’aumento, per circa un miliardo di euro, degli oneri connessi alla ripresa della competitività (ristrutturazione e adeguamenti del valore delle attività). “Il forte miglioramento della redditività operativa nel secondo semestre – ha commentato Luca de Meo, Ceo del Gruppo Renault – dimostra i primi impatti positivi delle azioni intraprese in un esercizio fortemente colpito dal Covid-19.
I risultati del secondo semestre 2020 segnano la prima fase della ripresa del Gruppo. Questi risultati sono stati resi possibili dal raggiungimento, fin dal primo anno, del 60%, contro il 30% annunciato, degli obiettivi del piano di risparmio di 2 miliardi di euro e dalla realizzazione della nuova politica commerciale del piano strategico Renaulution”. In occasione della diffusione dei risultati finanziari 2020, Renault ha anche ribadito che la carenza di componenti elettronici che interessa tutta l’industria automotive “non risparmia il Gruppo, che prende tutte le misure necessarie per limitare al massimo l’impatto sulla produzione.
Il picco di questa carenza dovrebbe essere raggiunto nel secondo trimestre. Dalle nostre recenti stime, che prevedono un recupero della produzione nel secondo semestre, si evince un rischio dell’ordine di 100.000 veicoli nell’anno”. In conformità con il piano Renaulution, il Gruppo proseguirà ad implementare le azioni intese alla sua ripresa e conferma gli obiettivi 2023 comunicati in occasione dell’annuncio del piano stesso. “La priorità è data alla redditività e alla generazione di cash – ha sottolineato de Meo come già annunciato in occasione del nostro piano strategico Renaulution. Il 2021 sarà un anno difficile, con incertezze legate alla crisi sanitaria, ma anche all’approvvigionamento dei componenti elettronici. Affronteremo queste sfide tutti insieme, nella dinamica di ripresa che ci caratterizza dalla scorsa estate”. Sono stati confermati gli obiettivi 2023 comunicati nell’ambito del piano strategico Renaulution e cioè il raggiungimento di un margine operativo del Gruppo superiore al 3% entro il 2023, un free cash flow operativo del Ramo Auto in cumulato dal 2021 al 2023 dell’ordine di 3 miliardi di euro e investimenti e spese per le attività di R&S pari a circa l’8% del fatturato entro il 2023.