Ad ogni insediamento di un nuovo Governo apprendiamo che sarà posta la massima attenzione al Sud, ai giovani ed alle donne.
Purtroppo dopo queste dichiarazioni, ormai di rito ed istituzionalizzate dai vari rappresentanti dello stato, appena il nuovo Governo entra in azione, preso da tante emergenze, di fatto lascia nel dimenticatoio i necessari interventi per il sud.
Oggi si è insediato l’ennesimo nuovo Governo, a differenza dei tanti altri governi che lo hanno preceduto, i suoi rappresentanti sono nella stragrande maggioranza del nord lasciando completamente senza alcuna rappresentanza intere regioni del sud, e la Sicilia in primis.
Riteniamo che secondo la teoria del contrappasso probabilmente è la volta buona che qualcuno del Governo voglia andare oltre le ormai “istituzionalizzate” dichiarazioni di rito a favore del Sud, dei giovani e delle donne.
Lasciare poco meno del 40% della popolazione italiana al suo destino non aiuta certamente l’economia italiana, e le regioni del nord possono lamentarsi quanto vogliono ma ormai è chiaro che se non riparte il Sud anche loro subiranno un tracollo economico vanificando la crescita dell’intera nazione.
Vogliamo ricordare che oltre il 70% della produzione delle aziende del nord Italia viene “esportato” nelle regioni del Sud, se muore il Sud, muore l’italia.
Settori come il turismo, l’agricoltura, la pesca ed i trasporti, strategici per la crescita del Sud, sono in agonia e niente nella realtà è stato fatto, se non consideriamo i soliti proclami di chi ha governato in precedenza.
Da oltre 30 anni si fa un gran parlare di ammodernamento della rete viaria e ferroviaria del sud e della Sicilia, ma ancora oggi la gran parte degli italiani del sud viaggiano grazie ad una rete stradale e ferroviaria di mussoliniana memoria.
Solo per dare un concreto esempio, ancora oggi per andare in treno da Palermo a Ragusa, circa 240 Km, non bastano 5 ore di viaggio, per non parlare di Palermo Trapani in treno, circa 110 Km, in appena 5 ore di viaggio.
Basta con i soliti proclami fine a se stessi.
Basta con le elemosine dei ristori e dei bonus di turno
Basta con leggi e normative che di fatto hanno distrutto l’agricoltura e la pesca del sud.
Basta con leggi che di fatto allontanano i giovani del sud Italia costringendoli ad emigrare verso le regioni del nord o ancora peggio verso quell’Europa che tutto è tranne dei Popoli.
Ci rendiamo conto che la fragilità sociale ed economica del Sud “grazie” alla pandemia è emersa senza più alcuna scusante, dimostrando che il sud arranca, anzi indietreggia, in tanti aspetti della nostra società.
L’aspetto principale di questa “arretratezza” endemica è anche il sempre più difficile ingresso delle donne nel mondo del lavoro.
Il Sinalp in difesa del diritto al lavoro delle donne già da un paio d’anni ha istituito il Progetto ZERO MOLESTIE con l’istituzione del TELEFONO NERO ANTIVIOLENZA in difesa delle donne nel mondo del lavoro.
Grazie a questa importante iniziativa parecchie donne hanno ottenuto il rispetto professionale e la dignità lavorativa che gli compete, ma tutto questo non può e non deve rimanere recluso all’interno di iniziative gestite da una organizzazione sindacale, ma deve ottenere un respiro più ampio e coinvolgere tutti i soggetti che ruotano attorno al mondo del lavoro.
Se questo Governo non agisce tempestivamente su SUD, GIOVANI e DONNE allora sarà veramente la fine dell’Italia per come l’abbiamo conosciuta dalla sua nascita.
L’organizzazione sindacale autonoma Sinalp dà la sua disponibilità per un confronto sulle politiche economiche e sociali necessarie per il rilancio del Sud e chiede di poter incontrare gli autorevoli esponenti del nuovo Governo Draghi in indirizzo.
In attesa di conoscere la disponibilità per un incontro con i Ministeri competenti cogliamo l’occasione per porgere cordiali saluti.