Ventottesimo giorno di presidio per l’istituzione delle Zone Franche Montane. Continua la battaglia dei 133 comuni montani siciliani nella speranza di accelerare l’iter in parlamento che permetterebbe al disegno di legge, per la nascita delle zone franche montane, di diventare una legge vera e propria portando sviluppo e investimenti in quelle terre piene di storia e di tradizioni ma svantaggiate perché distanti e difficilmente raggiungibili da dove i giovani scappano per cercare un futuro altrove. Grazie ad una fiscalità di sviluppo si potreppe invertire la tendenza e si potrebbe immaginare un futuro diverso dallo spopolamento e il naturale abbandono che adesso si prospetta. La legge langue in Senato e la protesta spera di far sbloccare l’iter in tempi rapidi, perché la situazione già precaria degli operatori economici che resistono in questi luoghi è stata ulteriormente minata dall’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, quindi è una legge per la sopravvivenza. Al presidio si alternano esponenti del comitato promotore della legge e i sindaci e amministratori dei 133 comuni interessati. Oggi sono presenti al presidio di Irosa esponenti del comune di Vizzini (Ct) e Resuttano (Cl).
«Vizzini è un comune dell’area interna della Sicilia che ha subito un forte spopolamento negli ultimi anni, – esordiscono Rosalba Li Rosi vicepresidente del consiglio comunale e Luigi Calmo consigliere del comune di Vizzini – localizzato tra tre provincie nel cuore dei monti Iblei, vocato al turismo e all’agricoltura di qualità, soffre dell’isolamento a causa della lontananza dai grandi centri urbani e dall’assenza di infrastrutture. L’approvazione della legge sulle Zone Franche Montane (ZFM) darebbe uno slancio in avanti alla possibilità di crescita della nostra comunità in quanto garantirebbe sgravi fiscali per le imprese esistenti e potrebbe essere attrattore per nuovi investimenti. Speriamo che la partecipazione coesa di tutti i 133 comuni a questo sit-in possa risvegliare nei rappresentanti siciliani il senso di “appartenenza” e dare una svolta seria alla nostra isola, centro geografico ed economico per il Mediterraneo.
«Chiediamo – dice dal presidio Rosario Carapezza sindaco di Resuttano – che venga subito esitato il provvedimento legislativo che permetta ai territori montani di avere una fiscalità di sviluppo e consentire alle attività economiche esistenti e future di avere il sostegno economico che compensi gli svantaggi morfologi che i territori montani hanno rispetto ad altre zone».