Ottima performance nel 2020 per il grano duro siciliano dal punto di vista qualitativo. Ad affermarlo è il Consorzio di Ricerca “Gian Pietro Ballatore” di Palermo in un articolo pubblicato su “Materie prime” a firma dei ricercatori Bernardo Messina e Giuseppe Russo.
Il Consorzio monitora costantemente la qualità merceologica del grano siciliano attraverso una serie di parametri tra cui umidità, componente proteica, peso ettolitrico, contenuto in glutine, indice di giallo.
Nell’anno appena concluso, è stato sottoposto a studi un campione di grano duro proveniente da 22 centri di ammasso situati in varie zone della Sicilia. Ne è emerso che quasi un terzo del grano analizzato possedeva un contenuto proteico uguale o superiore al 13%. Rispetto al biennio precedente, inoltre erano aumentati sia la percentuale media di glutine (che quest’anno arriva al 9,82% ) che il contenuto proteico ( 12,40%).
Complessivamente, tutto ciò indica una notevole qualità di buona parte del grano prodotto sull’isola.
Una notizia ottima in un’otitca di promozione e valorizzazione dei prodotti locali e a km 0.