“L’Amministrazione comunale di Palermo deve avviare in tempi brevissimi un piano complessivo di riorganizzazione di tutto il personale, procedendo con la ripartizione equa delle ore settimanali per i lavoratori precari, utilizzando il fondo strutturale di 55 milioni di euro, e con le progressioni di carriera. Il rischio, in mancanza di questo intervento, è l’ingessatura se non il blocco della macchina comunale che, di fatto, produrrebbe la mancata erogazione dei servizi destinati ai cittadini”.
È quanto afferma il consigliere comunale dell’Udc, Elio Ficarra, che lancia l’allarme sulla grave situazione in cui versa il personale comunale di Palermo.
“La situazione dei lavoratori al Comune di Palermo è drammatica. Oltre agli ormai pochi lavoratori full-time, vi sono tanti lavoratori part-time che lavorano con contratti che vanno dalle 13 alle 25 ore settimanali – aggiunge l’esponente dell’Udc a Sala delle Lapidi – con l’aggravante che negli ultimi anni c’è stata una notevole fuoriuscita di lavoratori andati in pensione”.
“E di fronte a questa situazione, palesemente iniqua e anche dannosa, cosa fa invece il sindaco Orlando e la sua giunta: propone una stabilizzazione a 16/17 ore settimanali per gli ultimi 90 LSU, appartenenti a Palermo Lavoro che discrimina quei soggetti già stabilizzati nel 2009 a 25 ore e appartenenti al medesimo bacino”.
“Inoltre, si stabilisce un aumento dell’orario settimanale per i lavoratori che rivestono il profilo C e D, decidendo di non aumentare nemmeno un’ora ai lavoratori part-time con profilo A e B, lasciandoli con un esiguo numero di ore, assolutamente insufficiente anche a richiedere un piccolo prestito personale”.
“Una situazione ancor più devastante – conclude Ficarra – se si pensa che proprio alla categoria B viene richiesto da diversi anni ormai, in assenza di figure intermedie e in difformità al proprio mansionario, lo svolgimento di attività riconducibili esclusivamente a categorie superiori, al fine di assicurare i dovuti servizi ai cittadini. Tutto ciò è inaccettabile mentre si annunciano e si sbandierano, in modo propagandistico, progetti avveniristici per Palermo, abbandonando, invece, al loro destino i lavoratori del Comune della quinta città d’Italia”.