Il neo assessore del Comune di Castelvetrano, Davide Licari, che si occupa anche di programmazione europea, ha chiarito le linee guida da mettere in campo per lo “sviluppo economico locale” della città da qui ai prossimi dieci anni. Si tratta di un documento che traccia i binari su cui muoversi per pensare alla Castelvetrano del futuro e alla sua “next generation” in linea con quanto si sta programmando a livello nazionale ed europeo per fronteggiare la ripresa dopo la pandemia.
Cinque le macro-aree di azione che, partendo dalla vocazione naturale del territorio, dovrebbero arrivare al raggiungimento dell’obiettivo di un “turismo relazionale integrato”:
- Reti di comunicazione (accessibilità, mobilità, intermodalità, connettività, sicurezza)
- Filiere ed insediamenti produttivi (competitività, agroalimentare, turismo, insediamenti industriali-artigianali-commerciali)
- Ambiente e riqualificazione urbana (protezione, sostenibilità, smaltimento, risanamento, riqualificazione, verde)
- Welfare locale (salute, emarginazione, povertà, invecchiamento, integrazione, volontariato, equità)
- Cultura (identità, apertura, attrattività, qualità della vita, decoro, patrimonio, istruzione, sport).
Si tratta di cinque assi dello sviluppo economico a cui corrispondono una serie di obiettivi specifici (misure su cui far convergere i progetti correlati) che consentiranno all’amministrazione comunale di essere pronta a presentare tutti i progetti necessari, in un quadro d’insieme, per cogliere al volo le opportunità. Alla base di tutto, vi è il confronto e la partecipazione di tutti gli attori locali (pubblici e privati).
“Ciò che ci aspetta è un compito enorme… dobbiamo avere i piedi ben piantati per terra e la testa fra le nuvole, ovvero agire localmente e pensare globalmente! – dice l’assessore Licari – È per questo che la squadra di governo della città di Castelvetrano, mette al servizio della comunità tutta, le competenze e l’esperienza maturata singolarmente, affinché si finisca di parlare di sviluppo… e si realizzi con l’impegno di tutte/i coloro che, liberi, volessero contribuire a rendere possibile il futuro, dei giovani e della cittadinanza tutta. Occorre – continua Licari – trasmettere il nostro metodo, su come programmare lo sviluppo economico, alla città rappresentata nel Consiglio Comunale, per realizzare una vera e propria inversione ad U per la Città di Castelvetrano, seguendo un preciso cronoprogramma che scandisce i tempi (breve, medio e lungo termine) per definire insieme alla gente tale visione di futuro, speranza e fiducia; concretamente nelle vie e nelle piazze del centro, nelle frazioni di Marinella e Triscina, negli ambienti imprenditoriali e culturali, per avviare, nei primi mesi del 2021, una nuova e veloce fase organizzata, per definire, nei tavoli tematici afferenti ai 5 Assi dello sviluppo economico programmato, i progetti necessari, per i prossimi 10 anni, a cambiare mentalità. Il territorio di Castelvetrano ha il diritto di rivendicare la possibilità di realizzare il Sogno di poter vedere protagoniste le nuove generazioni”
Dalla misurazione dell’intensità della relazione fra macro-area tematica e visioni proposte scaturiscono gli hashtag, per ogni Asse della programmazione, prioritari allo sviluppo economico orientato verso la finalità del Turismo Relazionale Integrato:
#CastelvetranoCittàAccessibile
#CastelvetranoCittàProduttiva
#CastelvetranoCittàSostenibile
#CastelvetranoCittàSolidale
#CastelvetranoCittàAccogliente
La programmazione che si propone per Castelvetrano è in linea con quella nazionale.
“Tutti i progetti che l’Italia proporrà a Bruxelles, nel documento integrale e definitivo del governo italiano #nextgenerationItalia, per rilanciare l’economia dopo la crisi innescata dalla pandemia, – spiega l’assessore Licari – dovranno riferirsi alle relative ed integrate macro aree di intervento: digitalizzazione e innovazione, rivoluzione verde, infrastrutture per la mobilità, equità sociale, salute, istruzione e formazione. L’obiettivo Italiano è concentrare le risorse su pochi grandi progetti per evitare di disperdere le risorse, in modo da arginare la valanga di progetti (557 per oltre 677 miliardi di euro) arrivati da singoli ministeri. Confermate anche le riforme che dovrebbero accompagnare il piano, tutte da completare entro l’anno prossimo: fisco, giustizia, lavoro e pubblica amministrazione”.