domenica, Novembre 24, 2024
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Palmeri su Verdi Europei e concessioni demaniali: ”Non demonizzo le concessioni, serve equilibrio, ma anche una svolta green in Sicilia”

La Commissione europea invia all’Italia la lettera di messa in mora relativa al rinnovo automatico delle concessioni balneari, chiedendo di «garantire trasparenza e parità di trattamento» nell’assegnazione delle concessioni demaniali marittime. Bruxelles ritiene che la normativa italiana in materia «sia incompatibile con il diritto dell’Ue e crei incertezza giuridica per i servizi turistici balneari, scoraggi gli investimenti in un settore fondamentale per l’economia italiana, causando nel contempo una perdita di reddito potenzialmente significativa per le autorità locali italiane». La norma italiana a cui la Commissione Ue fa riferimento è la 145/2018, che ha disposto l’estensione delle concessioni balneari fino al 31 dicembre 2033.

Proprio in aula – la deputata di Attiva Sicilia Valentina Palmeri, nel corso di approvazione della legge regionale di ricepimento  della legge nazionale, aveva denunciato  quanto eccepito oggi dalla commissione presentando una pregiudiziale di incostituzionalità ove  era stato specificato che: ‘la norma che si vuole recepire  è in contrasto con i principi del diritto comunitario.  La estensione  automatica ex lege delle concessioni demaniali marittime oltre a determinare una disparità di trattamento degli operatori, mediante una preclusione e/o ostacolo alla gestione dei beni demaniali oggetto di concessione, viola i principi del diritto comunitario di tutela della concorrenza (direttiva Bolkestein sulla concorrenza – n.2006/123/CE)’.

“Adesso – commenta la deputata Palmeri – si aprirà un dibattito che non demonizzi i tanti piccoli gestori ma che garantisca a tutti l’accesso al mare?”.

L’impegno e la determinazione che la deputata Valentina Palmeri in questi anni ha mostrato per la salvaguardia dell’ambiente è stato il suo l’obiettivo primario, lo dimostrano le tante battaglie ambientaliste come queste, fatte sia all’interno dell’aula parlamentare, talvolta bocciate ma, non di rado, poi avvalorate da impugnativa europee successive (e costi ambientali) che ci saremmo anche potuti evitare.

“Non mi sento un’ambientalista estremista, ma opero nella consapevolezza che è scaduto da molto il nostro tempo a disposizione per invertire una marcia da politiche dissennate che non mettono la qualità e la salute degli ecosistemi al primo posto. Questo approccio mi ha portato in maniera naturale ad aderire e collaborare con Europa Verde e con i rappresentanti istituzionali e politici dei Verdi in Europa – a dirlo Valentina Palmeri deputata di Attiva sicilia – e tale collaborazione, non solo non farà venire meno il sostegno ad Attiva Sicilia, ma anzi sarà un mio ulteriore contributo alle battaglie di natura ambientale che già Attiva Sicilia si era intestata.

I temi in cui credo sono punti portanti della famiglia Verde europea, che mi ha accolto e con cui ho un rapporto diretto sia con Vula che con Alexandra Geese, donne splendide, che dimostrano il diritto delle donne stesse di non essere considerate soluzioni da serie B. Non chiederò mai a nessuno se iscritto ai Verdi o ad Attiva Sicilia per portare avanti temi di giustizia sociale o di ambiente. Sulle battaglie e visioni comuni non ho pregiudiziali politiche a fare un pezzo di strada insieme, senza confondere ruoli e principi inderogabili.

A tutti coloro che si sono impegnati nell’ambientalismo sociale e a tutela dei beni comuni e che volessero riprendere quella stessa strada di sempre che avevamo percorso assieme dico di non avere timore o remore a collaborare con noi, noi lo stiamo già facendo su svariate tematiche ambientali e sociali con cittadini, associazioni e rappresentanti di varie realtà”.

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