Sono stati consegnati oggi i lavori di catalogazione e restauro della vecchia chiesa Madre distrutta dal sisma del ’68. Il finanziamento complessivo dell’assessorato regionale alle Infrastrutture ammonta a circa 750mila euro; ad aggiudicarsi la gara del primo stralcio funzionale è stata l’Impresalv Srl di Favara. Il progetto prevede la rimozione dei massi rimasti nella struttura dopo il crollo provocato dal terremoto del 1968, la messa in sicurezza delle colonne e quindi la fruizione al pubblico della pavimentazione della chiesa ai fini turistici. Un altro progetto da un milione di euro per il restauro del vecchio duomo del centro belicino è già stato presentato al ministero dei Beni culturali.
“Finalmente, dopo un lungo iter – ha detto il sindaco di Montevago Margherita La Rocca Ruvolo – abbiamo consegnato i lavori all’impresa che se li è aggiudicati. Grazie a tutti per la collaborazione, all’ufficio tecnico per l’impegno messo in campo, all’architetto Alfonso Cimino che sarà il direttore dei lavori. Mi auguro che Montevago veda presto questo luogo rinascere attraverso la messa in sicurezza di una parte di quella che una volta fu la nostra sontuosa chiesa Madre. Seguiremo man mano i lavori che partiranno subito, sarà nostra cura aggiornare sell’evoluzione degli stessi”.
“Questo intervento – ha spiegato l’architetto Alfonso Cimino, direttore dei lavori – nasce da un progetto preliminare di alcuni anni fa per la ricostruzione della vecchia chiesa Madre di Montevago, lì dov’era e com’era, attraverso un processo di anastilosi, rimontando quindi quelle pietre che sono cadute dopo quel tragico evento del 1968. Oggi con questo primo progetto stralcio si andranno a togliere le pietre crollate col terremoto per catalogarle e studiarle ai fini di una possibile ricostruzione per anastilosi, quindi come un puzzle, ricostruendo tutti gli elementi architettonici crollati. Questi lavori daranno anche la possibilità di poter rendere immediatamente fruibile la pianta della chiesa con una nuova pavimentazione e con una illuminazione per la fruizione serale, mettendo soprattutto in sicurezza gli elementi residuali che sono rimasti in piedi, alcune colonne e parte dei muri perimetrali”.
“Oggi – ha detto l’ingegnere Rossella Sanzone, dirigente dell’ufficio tecnico comunale – è una giornata memorabile perché dopo 52 anni dal sisma si interviene per ridare vita a questa bella chiesa. Siamo molto contenti per questo inizio dei lavori e speriamo che a breve vedremo il risultato finale, che è quello di rendere nuovamente fruibile la pavimentazione, quindi poter rivivere in qualche modo quello che era all’epoca questo bellissimo duomo”.
La vecchia chiesa Madre di Montevago è candidata a “I Luoghi del Cuore”, la campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare promossa dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Questo il link per votare il sito sul portale del FAI https://www.fondoambiente.it/luoghi/chiesa-madre-di-montevago-vecchia?ldc
La cattedrale di Montevago fu costruita nel luogo in cui sorgeva un tempo la chiesa del Santissimo Crocifisso. E’ dedicata agli Apostoli Pietro e Paolo e fu iniziata a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo dal principe Giovanni Gravina Moncada. Portata a termine dal cardinale Pietro Gravina, fu consacrata nel 1820. La facciata presentava una sagoma neoclassica articolata su due ordini sovrapposti e affiancata da due alti campanili. L’interno era a croce latina, diviso in tre navate con cappelle laterali. All’incrocio del transetto con la navata centrale si innalzava la cupola emisferica. Le pareti dell’abside erano decorate da affreschi monocromatici rappresentanti storie bibliche, mentre nelle cappelle laterali sorgevano altari ornati da pregevoli opere artistiche di tipo scultoreo e pittorico. In seguito al sisma del 1968 l’opera è andata quasi completamente distrutta.