La Segreteria Generale di Federazione Fsi-Usae, nel recepire le analisi e le osservazioni dei coordinamenti di categoria ha stigmatizzato l’articolato della bozza della Legge di Bilancio giudicandolo gravemente insufficiente ed offensivo per il personale della sanità. Le norme che sarebbero introdotte con gli art. 65 e 66 (che prevedono la prima, un incremento del ventisette per cento dell’indennità già previste dal Ccnl per i medici e la seconda l’istituzione di una indennità infermieristica dentro la contrattazione collettiva nazionale 2019-2021 del comparto sanità), invece di recepire le istanze della categoria e soddisfare le aspettative degli infermieri e delle altre professioni sanitarie (che insieme a noi hanno richiesto a gran voce, nelle sedi istituzionali, il finanziamento della riclassificazione e la nuova collocazione giuridica ed economica del personale, promessa alla firma dell’ultimo contratto di lavoro, il 2016-2018) andrebbe ad istituire una mancetta di 70 euro, per i soli infermieri, sperando di innescare una guerra fra poveri. E, infatti, un leader sindacale (che raccoglie iscritti fra tutti gli operatori ma continua a definirsi di categoria per gli infermieri) ci è cascato in pieno e va gridando “Vittoria!”.Evidentemente anche in questo mese di novembre i colpi di sole fanno male alla salute più del covid-19.
“Stiamo lavorando con il comitato di settore, all’Aran, per una riforma della classificazioni del personale e per una valorizzazione delle professioni sanitarie che ponga rimedio al ritardo storico che c’è nel riconoscimento giuridico ed economico contrattuale delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione, della Prevenzione, delle Ostetriche e, certamente, anche degli infermieri che sono la figura centrale dell’assistenza” dichiara il Segretario Generale Fsi-Usae , Adamo Bonazzi, che aggiunge: “Abbiamo chiesto al governo e alle altre parti istituzionali un finanziamento straordinario del sistema di classificazione che, nell’aggiustare i posizionamenti giuridici, gratifichi economicamente (parliamo di centinaia di euro al mese cadauno, non di spiccioli.) le competenze esclusive di questi professionisti. Un finanziamento straordinario ed un accordo che devono arrivare prima del rinnovo del contratto nazionale e che devono anche normare l’accesso di questi professionisti alla dirigenza. Gli art. 65 e 66 della bozza della Legge di Bilancio sono quindi la risposta ignorante di un Ministro che non dimostra alcuna sensibilità verso i professionisti della sanità. Una risposta che sbeffeggia, con una mancetta, gli infermieri che dice di voler premiare. Così non va. Il Ministro deve scusarsi ed aggiustare immediatamente il tiro o le conseguenze, in termini di conflitto sindacale, non tarderanno ad arrivare”.