“La seconda ondata della pandemia è arrivata prepotentemente e ha travolto il paese come uno tsunami ma era prevedibile che sarebbe riapparsa. Come dico da tempo se avessimo posto in essere la programmazione che era stata prevista oltre quattro mesi fa, non ci saremmo fatti trovare impreparati”.
Lo sostiene il vice presidente della commissione sanità all’Ars On. Carmelo Pullara, che aggiunge:
“La gestione del paziente covid all’interno degli ospedali durante la prima ondata, era giustificata dall’urgenza. Oggi invece – aggiunge Pullara – la mescolanza di pazienti Covid e il personale sanitario che sta la lavorando in condizioni estreme come il sovraffollamento di reparti, mancanza di dispositivi individuali, disinfettanti e altri supporti necessari a contrastare il virus, era assolutamente da evitare. Con preoccupazione leggiamo infatti di un crescente numero di contagi tra il personale sanitario, da notizie di stampa, apprendo che succede sia al Civico di Palermo che al San Giovanni di Dio di Agrigento, dove attualmente non possono lavorare e sono isolati in casa. Si tratta di medici, operatori socio sanitari e infermieri.
L’aumento dei contagi tra i sanitari, come riferisce la segreteria provinciale della Fials-Confsal di Palermo descrive la drammatica situazione dell’ospedale. La verità è che il sistema non regge, se il pronto soccorso del Civico dovesse crollare saremmo subito zona rossa. Tutto il personale sanitario infatti – conclude l’On. Pullara – è di nuovo alle prese con carichi di lavoro insostenibili i casi di contagio tra gli operatori sono in un aumento anche perché non viene garantita fino in fondo la loro sicurezza e quella dei pazienti”.