La porta della Bellezza di Librino quasi completamente avvolta dall’oscurità è un segno evidente di come le periferie siano completamente abbandonate. Interi quartieri con grosse carenze strutturali e sociali che, soprattutto in questo momento, dovrebbero essere al centro di un progetto di riscatto e sviluppo e non in balia di una politica che naviga a vista in modo pressappochistico e raffazzonato. Per queste ragioni, come Presidentessa dell’Assemblea Provinciale di Catania per il Partito Democratico, chiedo che questa amministrazione comunale si attivi per risolvere il problema. Oggi, seppur rispettando le normative anti Covid, servono progetti di sviluppo che diano alle periferie etnee la possibilità di guardare al futuro con la speranza e la fiducia che solo la cultura riesce a dare. L’educazione dei giovani e la loro formazione passa inevitabilmente dalla tutela del sapere. La Porta della Bellezza è uno dei più importanti simboli dell’intera provincia e non può essere circondata dall’oscurità perché molti lampioni non funzionano. Che sia a causa di un guasto o dell’ennesimo furto di rame,poco importa: il messaggio che si lascia a tutti coloro che passano da questa parte di Catania è tremendo. Già nelle settimane precedenti avevo sollecitato l’intervento dell’amministrazione verso il recupero di tante ex scuole finite nel mirino di vandali e ladri. Risorse importanti del territorio che si trasformano in mostri di cemento perché non si riesce a destinarli in tempo al bene della cittadinanza. Capitoli di spesa dai costi contenuti che, se non presi in tempo, lievitano ulteriormente fino a diventare cifre faraoniche o piani di lavoro inattualizzabili. Il buio favorisce le attività di microcriminalità e già nel vicino Asse, con i lampioni spenti, si accumulano montagne di spazzatura.