Un appello rivolto all’assessore regionale alle Attività produttive Girolamo Turano affinché in Sicilia si eviti il lockdown e si riconsideri l’orario delle chiusure dei pubblici esercizi.A formularlo è la Confederazione Italiana Esercenti Commercianti Sicilia attraverso il presidente Salvatore Bivona che, in una lettera trasmessa all’esponente del governo Musumeci, chiede interventi urgenti a sostegno dell’economia dell’isola, con particolare attenzione per Palermo.“Le proteste di piazza dei commercianti e degli imprenditori, alle quali abbiamo assistito e continuiamo ad assistere – afferma Bivona – impongono l’individuazione immediata di un sistema che tuteli la popolazione sotto il profilo sanitario, limitando al massimo il contagio da Covid 19, e che permetta però di ridare slancio alle attività produttive così gravemente compromesse”.La CIDEC punta l’indice contro gli effetti delle misure ad oggi adottate dal governo nazionale , a partire dalla scelta di chiudere alle 18:00 bar e luoghi della ristorazione.“Le abitudini dei consumatori di cenare dopo le 20:00 sono ben note – osserva il presidente – pertanto si tratta di un provvedimento che penalizza fortemente tutto il mondo della somministrazione degli alimenti e delle bevande”.Anche la mancata autorizzazione ad allestire le tradizionali fiere in occasione delle festività, congiuntamente alla chiusura delle palestre e delle scuole di danza, viene criticata dall’organizzazione datoriale, che sottolinea inoltre il legame economico esistente tra il settore dell’abbigliamento e quello sportivo per via della fornitura esclusiva di materiale.“Senza dimenticare che il governo ha tolto l’agevolazione per i contratti commerciali della cedolare secca – sottolinea – che permetteva ai proprietari di riconsiderare l’affitto riducendo il canone “.Un altro risvolto del Covid 19 che l’associazione di categoria porta all’attenzione del titolare delle Attività produttive riguarda il mancato monitoraggio dei prezzi, soprattutto in relazione all’aumento dei costi delle materie prime e di alcuni prodotti quali frutta e ortaggi.“La CIDEC – chiarisce – non ignora affatto l’emergenza sanitaria né le morti causate dal Covid 19, ma ritiene che occorra agire più sul versante della prevenzione e della repressione per chi viola le regole piuttosto che penalizzando gli operatori economici e, in tal senso, chiediamo di inasprire le sanzioni per chi non utilizza i dispositivi di protezione individuali a partire dalle mascherine; invitiamo la collettività, commercianti in primis, ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dai medici per arginare il contagio”. “Proprio alla luce di queste considerazioni di estrema urgenza e gravità – conclude Bivona – chiediamo che le associazioni vengano invitate e coinvolte tutte le volte che si programmino delle ordinanze, sia per proporre alternative che per evitare ulteriori disordini durante le manifestazioni di protesta, dei quali a fare le spese saranno unicamente i cittadini danneggiati” .