mercoledì, Novembre 27, 2024
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Si è concluso il II Congresso Nazionale di Meritocrazia Italia dal titolo: “Alla ricerca del buon governo”

Si è concluso il II Congresso Nazionale di Meritocrazia Italia dal titolo: “Alla ricerca del buon governo, celebratosi all’Hilton Palace Hotel di Sorrento dal 3 al 5 Settembre scorsi, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid 19.

A poco più di due anni dalla nascita dell’Associazione, sono oltre 2.800 gli iscritti oramai radicati in quasi tutte le regioni d’Italia ed organizzati in coordinamenti regionali, provinciali e comunali.

Sul palco si sono alternati i Dirigenti dell’Associazione, parlamentari ed esponenti della società civile che, in un’epoca definita da MI “post Ideologica”, si sono confrontati alla ricerca di un sistema di Governo che, scevro da condizionamenti ideologici, ponga di nuovo al centro del progetto politico la dignità dell’individuo; ciò non in un percorso utopistico ma, anzi, nel pieno rispetto dei valori fondanti la Costituzione.

Due i temi trattati al congresso moderato dai giornalisti RAI Daniele Rotondo ed Attilio

Romita: la centralità del Prodotto Interno Umano e l’inclusione come opzione necessaria.

Tanti sono stati i relatori di spicco intervenuti, tra cui la Vicepresidente del Senato, Anna Rossomando ed il filosofo Massimo Cacciari.

Nell’ultima giornata dei lavori Congressuali si è tenuta la Direzione Nazionale moderata dalla responsabile dell’Ufficio Stampa, Annarita Borelli, nella quale sono state approvate ben 16 mozioni presentate dalle Macroaree e dai Coordinamenti Regionali su diversi punti programmatici, che impegneranno l’attività dell’Associazione e dei suoi Dipartimenti per il prossimo anno.

Al termine, il Garante del Movimento, Leonardo Allegrezza, ha dato lettura della Mozione Congressuale Nazionale di MI, anch’essa approvata all’unanimità, a mezzo della quale l’Ufficio di Presidenza ha chiesto all’Assemblea Congressuale di impegnare l’Associazione nella costante affermazione ed attuazione:

  1. della propria concezione di “POLITICA ATTIVA” per continuare ad agire a vantaggio esclusivo dei cittadini e del Paese;
  2. del proprio “MODUS OPERANDI” così da radicare ed ampliare, mantenendo costanti caratteri distintivi di autonomia ed indipendenza, la propria concezione e condotta poste a base dell’azione politica quotidiana
  3. della tutela del “PRODOTTO INTERNO UMANO
  4. del “PRINCIPIO DI VERITÀ’”;
  5. del “VOLONTARIATO ED INCLUSIONE” come regola del quotidiano agire;
  6. di incidere con le forze politiche al Governo, affinché vi sia una concreta ed integrale attuazione della riforma organica contenuta nel “PROGETTO ITALIA“;
  7. di affermare la necessaria previsione di “CRITERI MERITOCRATICI OBIETTIVI E MISURABILI“;
  8. di non discostarsi dalla riaffermazione e concreta attuazione dei principi e linee guida e di azione delineate nella “PRIMA MOZIONE CONGRESSUALE“;
  1. di condividere l’evoluzione cauta e consapevole del Movimento, attraverso una crescita che sia effettiva e convinta.

Infine, i delegati al Congresso hanno preso posizione in merito al referendum Costituzionale del 20 e 21 settembre che dovrà pronunziarsi sulla Legge in materia di riduzione del numero dei parlamentari.

Fedele ai propri principi, l’assemblea di Meritocrazia Italia, a seguito di interventi vibranti, ha deciso di focalizzare l’attenzione sull’unico dato politico ritenuto veramente importante dall’assemblea: la necessaria governabilità del Paese, piuttosto che sull’ opportunità di una riduzione spuria del numero dei parlamentari che falcidierebbe senza criterio la rappresentanza popolare, con collegi che verrebbero portati da 65.000 a 150.000 abitanti e doterebbe province a statuto speciale di un peso maggiore rispetto ad altre regioni.​ A fronte di Governi che durano in carica in media 14 mesi, Meritocrazia Italia, rifuggendo da suggestioni meramente ideologiche, pur decidendo all’unanimità di votare per il NO al referendum, ha deliberato di incentrare l’attenzione su una necessaria riforma elettorale che assicuri finalmente governabilità al Paese, e svincoli i parlamentari dallo strapotere delle Segreterie di Partito, rimettendo nelle mani del popolo la responsabilità politica degli eletti

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