Apprendiamo da un giornale locale che a seguito dell’operazione condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle di Trapani, che ricordiamo lo scorso 4 Giugno ha interessato il Comune di Mazara del Vallo, potrebbero essere stati emessi alcuni avvisi di garanzia ad alcuni tecnici comunali ; tale provvedimento, da quanto comunicato dalla stampa, coinvolgerebbe alcune ditte che hanno eseguito lavori per conto dell’Ente. Leggiamo che l’indagine riguarda lavori dati in affidamento diretto tra la fine 2019 e i primi mesi di quest’anno . E sempre la stampa trascrive che “Secondo la
Procura, le ditte affidatarie hanno anche compiuto lavori, non pagati, per conto personalmente di alcuni dirigenti e funzionari. In cambio hanno anche ottenuto segnalazioni per effettuare ribassi opportuni ad aggiudicarsi altri lavori pubblici”
I reati che pertanto vengono contestati risulterebbero quelli di corruzione e turbativa nei procedimenti di scelta delle ditte . Non si tratta quindi di accertamenti di routine o di atti relativi a precedenti amministratori ma bensì di un inchiesta vera e propria.
Inchiesta che parrebbe coinvolgere non soltanto 3 tecnici comunali del terzo settore (Lavori Pubblici e Servizi alla Città) , non soltanto i titolari di 4 ditte ma anche altri soggetti tra cui, cosi viene pubblicato, una persona che , nonostante la recente rimodulazione, risulta ancora oggi presente nello staff del Sindaco di Mazara del Vallo.
Basandoci sulle notizie apprese, non avendo ulteriori dettagli in merito e pur restando garantisti , è chiaro però che, se vero risultasse il coinvolgimento di una o più persone nominate con atto fiduciario e con incarico interno e delicato come quello della presenza
all’interno del Gabinetto del Primo Cittadino, il Sindaco Quinci dovrebbe nell’immediato provvedere non solo a dare celermente comunicazione di quanto accaduto al Consiglio Comunale, rappresentante dell’intera comunità mazarese, non solo ai cittadini tutti ma,
rimandandolo a quel codice etico a cui giustamente ha risposto durante la sua campagna elettorale , a dimostrare una giusta e dovuta presa di posizione rispetto a quelle che sono le accuse mosse dalla Procura agli indagati e di distanza soprattutto nei confronti di chi ha
avuto e ottenuto la sua fiducia.