L’assessore della Regione Lombardia Giulio Gallera durante la trasmissione “Stasera Italia Weekend” ha spiegato la sua teoria sul coefficiente di contagio del Covid 19 commettendo un’altra un’enorme gaffe: “L’ho spiegato in maniera semplice per la massaia.” Con questa frase denigratoria nei confronti delle donne, Gallera ha utilizzato un linguaggio offensivo compromettendo la sua persona e la sua posizione istituzionale. A questo proposito, Ester Rizzo scrittrice e attivista per la parità di genere, nonché referente della toponomastica femminile di Licata ha espresso il suo disappunto in un post sul suo profilo Facebook. Ecco il post: “SIAMO TUTTE MASSAIE E NON DICIAMO CORBELLERIE
Troppo spesso, ormai, le donne vengono denigrate nel linguaggio usato da giornalisti e rappresentanti delle Istituzioni. Questo non è un attacco politico, come vuol far credere Gallera, è semplicemente dire BASTA con fermezza al sessismo imperante nel nostro Paese. Non è più tollerabile. Le “massaie” hanno fatto la storia dell’Italia e ancora oggi sono la ricchezza della Nazione perché svolgono gratuitamente il lavoro di cura che spetterebbe ad uno Stato civile e democratico ed il lavoro domestico che dovrebbe essere equamente condiviso tra i generi.
Assessore Gallera: le italiane sono quasi tutte massaie, dalle professioniste anche con ruoli apicali alle casalinghe poiché tutte svolgono un lavoro prezioso per l’Italia. Non tolleriamo più arroganza e ignoranza di chi come lei ci offende e purtroppo ci governa.”
Considerate le condivisioni del post, Ester Rizzo e la Presidente Nazionale Toponomastica Maria Pia Ercolini hanno pensato di effettuare una raccolta firme. Ne sono state raccolte più di 1200, da inviare agli organi di stampa. Lo scopo è far comprendere all’Assessore Gallera che non è più tempo di usare questo linguaggio misogino e anacronistico nei confronti del genere femminile.