“Ho avuto modo di partecipare a un vertice di maggioranza convocato dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede per il progetto di riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, dopo lo scandalo intercettazioni del caso del pm Luca Palamara. A questo tavolo di lavoro è stata, infatti, presentata dal Guardasigilli una bozza che ha lo scopo di ridare la giusta autorevolezza alla magistratura, che è stata investita da un vero e proprio terremoto”, dichiara la senatrice messinese Grazia D’Angelo, capogruppo della commissione Giustizia di Palazzo Madama.
“Nella bozza – spiega l’esponente pentastallato – sono presenti stringenti norme che impediscono al magistrato di tornare in ruolo dopo aver ricoperto cariche politiche elettive o di governo, anche a livello territoriale. Si disciplina anche il ritorno in ruolo del magistrato candidato e non eletto, ponendo vincoli e limiti di natura territoriale e funzionale. Inoltre, chi entrerà in politica non potrà più fare il magistrato”.
“Non è sicuramente facile cambiare le regole interne del CSM e anche il Presidente della Repubblica Mattarella ha sottolineato l’urgenza di una riforma di questo organismo, ma non il suo scioglimento. Il lavoro e le proposte del nostro Guardasigilli rappresentano un passo importante per dare al Paese un doveroso e necessario segnale di cambiamento”, conclude la senatrice D’angelo.